MILANO – Riguardo a «questa presunta strategia diretta a taroccare i numeri» della diffusione del quotidiano «io sono estraneo totalmente, anzi ne sono stato vittima», sono «condotte illecite estranee al mio ruolo e alla mia vita professionale». Così si è difeso in aula con dichiarazione spontanee l’ex direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, imputato davanti alla seconda sezione penale di Milano per le presunte irregolarità nei conti quando era ai vertici del gruppo editoriale.
Per il giornalista, adesso alla guida del Quotidiano del Sud, il pm Gaetano Ruta nella scorsa udienza ha chiesto una condanna a 4 anni per false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, ritenendo fosse stato «amministratore di fatto» del Sole 24 Ore dal 23 marzo 2011 al 14 marzo 2017, un ruolo che l’ex direttore ha negato con forza di aver mai avuto.
Napoletano, che ha sempre ribadito la sua innocenza, con voce a volte rotta dalla commozione ha rivendicato il «ruolo giornalistico e editoriale» avuto e i «risultati» raggiunti e ha chiarito di non essersi mai occupato dei «contenuti numerici e contabili», che venivano predisposti dalle «strutture interne della società». Ha spiegato ancora che «sui flussi del quotidiano» decideva «la Treu», che con l’ex presidente del cda Benito Benedini ha già patteggiato.
«È stata una sofferenza per me – ha proseguito Napoletano – leggere che tutte quelle copie fossero false e fittizie». E ancora: «Sono sicuro che non ho mai inteso travalicare il mio ruolo e ho pensato sempre e solo a fare il meglio per avere risultati, con un lavoro onesto e obiettivo, fatto di risultati granitici». E poi ha affermato che se «mi si accusa di aver combattuto contro il taglio dei giornalisti, sì di questo sono colpevole, di aver combattuto come un leone e di aver tagliato del 25 per cento il mio stipendio». (ansa)