E al nuovo direttore Guido Gentili per il comunicato contro la sua cattedra alla Luiss

Napoletano chiede 750mila euro al Cdr del Sole

Roberto Napoletano

MILANO – «Nessuna intimidazione e, tanto meno, attacco al sindacato, di cui ho sempre rispettato e difeso il ruolo. Qui si tratta di un comunicato che si occupa di temi di nessuna pertinenza sindacale e con gravissimi contenuti diffamatori».
L’ex direttore de Il Sole24Ore, Roberto Napoletano, spiega in questi termini la richiesta di 750mila euro a titolo di risarcimento del danno avanzata al Cdr del quotidiano di viale Monte Rosa e al nuovo direttore Guido Gentili. Al primo per avere stigmatizzato l’affidamento di un insegnamento da parte della Luiss all’ex direttore, al secondo per non avere impedito la pubblicazione della nota sulle testate del gruppo.
Napoletano, coinvolto nell’inchiesta per aggiotaggio informativo e false comunicazioni sociali aperta nel maggio del 2017 dalla Procura di Milano (e chiusa lo scorso 16 novembre), per le quali accuse ancora non è stato chiesto il rinvio a giudizio, sottolinea che «l’articolo 34 del contratto nazionale dei giornalisti disciplina in modo esplicito ruolo, poteri e argomenti di cui si può occupare il Cdr anche nei comunicati sindacali».
«A mia memoria – ricorda – non c’è mai stato un comunicato del Cdr del Sole che si sia occupato della vita interna di enti terzi come è sicuramente l’Università Luiss. Invece, quel comunicato parla dell’inopportunità di un incarico di docente a chi “ha contribuito al dissesto” del Sole. Ma non è l’unica affermazione perentoria e fortemente lesiva della mia reputazione. Di fatto, il Cdr del Sole si è sostituito alla magistratura italiana e prima ancora che inizi qualsiasi tipo di processo ha sentenziato in modo definitivo la mia colpevolezza come affossatore “in maniera assai significativa dei conti del Sole 24 Ore e di tutte le testate che dirigeva”. Questa presunzione di colpevolezza, secondo il Cdr, dovrebbe impedirmi qualunque tipo di attività lavorativa e mi chiedo se, sempre secondo il Cdr, ho ancora l’autorizzazione a esistere».
«Non si può utilizzare lo scudo della delega sindacale per diffamare così pesantemente e così impunemente una persona arrecandogli danni gravissimi alla sua reputazione e alla sua vita lavorativa», conclude. (adnkronos)

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