YANGON (Myanmar) – Il giornalista polacco Robert Bociaga, 30 anni, corrispondente dell’agenzia di stampa tedesca Dpa, è stato arrestato in Myanmar e picchiato durante la detenzione. Le forze di sicurezza lo hanno arrestato giovedì scorso a Taunggyi e da allora l’agenzia di stampa tedesca non ha avuto più contatti con lui.
«L’arresto e il maltrattamento di Robert Bociaga è profondamente sconvolgente. Siamo molto preoccupati per il nostro collega», ha dichiarato il caporedattore di Dpa, Sven Gösmann, mentre il Ministero degli Esteri polacco confermava le notizie sull’arresto.
Dpa e Reporter senza frontiere hanno chiesto l’immediato rilascio di Bociaga denunciando che «giornalisti devono essere liberi di riferire sugli sviluppi nel Paese e sulle proteste».
«Condanniamo fermamente le azioni dell’esercito contro gli operatori dei media», ha sottolineato Christian Mihr, capo della sezione tedesca dell’organizzazione no profit, aggiungendo che «dopo il colpo di stato militare, la libertà di stampa in Myanmar è arretrata di 10 anni in pochi giorni.
Questo – ha detto ancora Gösmann – è un attacco intollerabile e inaccettabile alla libertà di riportare le notizie e nella sua brutalità, purtroppo, non è un caso isolato».
I giornalisti sono diventati un obiettivo chiave della repressione in Myanmar, poiché la giunta militare ha iniziato a reprimere violentemente le proteste diffuse. Diversi manifestanti sono stati, infatti, uccisi in scontri con la polizia e le forze di sicurezza da quando, all’inizio di febbraio, i militari hanno rovesciato il governo eletto guidato da Aung San Suu Kyi. (giornalistitalia.it)