Maxi-impegno con maxi-competenze piuttosto diversificate per un piccolo compenso

Museo Archeologico di Taranto, a pensar male…

Pippo Mazzarino, presidente dei revisori

Giuseppe Mazzarino

TARANTO – AAA Cercasi addetto stampa per importante istituzione culturale pubblica. Giornalista? Oddio, se proprio capita… ma non è richiesto. Sono richiesti, invece, la laurea magistrale (o quella quadriennale vecchio ordinamento), la buona conoscenza dell’Inglese parlato e scritto, la presenza nel posto di lavoro (il Museo nazionale archeologico di Taranto) negli orari d’ufficio, la reperibilità telefonica e disponibilità a partecipare ad eventi ed iniziative anche in orario serale e in giorni festivi, ottime capacità di utilizzo degli strumenti informatici e dei sociali network, comprovata conoscenza dei settori della comunicazione, dei media regionali nazionali ed internazionali e della promozione. È richiesta inoltre una esperienza almeno quinquennale “presso altro Ente per le medesime attività oggetto dell’avviso”.
Fra le cose che questo intellettuale polivalente ed autonomo, molto rigoroso e metodico, con senso relazionale, disponibilità e capacità di ascolto (altri requisiti previsti) dovrà svolgere, oltre alle funzioni tipiche dell’addetto stampa (tra le quali esplicitamente richiamate: redazione di comunicati, organizzazione di conferenze stampa ed eventi, gestione dei rapporti con gli organi di informazione, supporto alla progettazione di campagne informative…), ed alle attività di comunicazione e promozione del Museo, ci sono la gestione delle agende della direzione e dello staff, la proposta e gestione di un palinsesto sociale, di contenuti divulgativi digitali e non, la gestione della newsletter istituzionale, il supporto alla gestione degli aggiornamenti del sito istituzionale, ed altro ancora.
A fronte di questo maxi-impegno con richiesta di maxi-competenze piuttosto diversificate (oh, insieme col voto di laurea ed altre bazzeccole, fra gli elementi di valutazione dei curricula spunta finalmente, ma non è requisito indispensabile, fa solo un po’ di punteggio, l’eventuale iscrizione all’Ordine dei Giornalisti…), questo incrocio fra Pico della Mirandola, Amedeo Maiuri ed Indro Montanelli sarà ingaggiato per un anno, non rinnovabile, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (il famigerato Co.Co.Co.) per la stratosferica cifra di euro 12.615,00 (avete letto bene, dodicimila, non manca uno zero…), compenso “omnicomprensivo per l’esecuzione di tutte le prestazioni e di ogni onere previsto per legge”; anche dei contributi previdenziali, quindi, e temiamo anche le trattenute fiscali.
Che cos’è, uno scherzo?
Andiamo con ordine: se il Mibact, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avesse intenzione di dotarsi, o di dotare un museo, di una postazione medica, dovrebbe ingaggiare una persona iscritta all’Ordine dei Medici; possibile che al Mibact non sappiano che il giornalismo è, in Italia, professione costituzionalmente tutelata e non un hobby, e che cerchino un addetto stampa non giornalista?
E ancora: insieme con una caterva di mansioni giornalistiche, tutte piuttosto impegnative, il bando prevede che l’addetto stampa, per mille euro lordi al mese, svolga anche attività di comunicazione, propaganda e collaborazione alla gestione dell’attività dello staff di direzione. Certo, manca l’esclusiva: ma col tipo di orari in sede che richiede, più tutte le attività da gestire, impedirebbe di fatto lo svolgimento di qualsiasi altra attività.
Non solo: il bando è del 17 dicembre, è apparso solo sul sito del Museo di Taranto e la scadenza delle domande, complete di documentazione, è fissata per le ore 12 del 29 dicembre (nel mezzo ci sono state le festività natalizie).
E allora? È uno scherzo?
Oppure siamo in presenza di qualcuno che, non giornalista, deve vincere questa selezione, resa oltretutto molto poco appetibile, sia per gli impegni che per la derisoria retribuzione e la breve durata, oltreché semiclandestina, in previsione di una qualche leggina di stabilizzazione?
Il divo Giulio avrebbe chiosato che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina. E non vorremmo, davvero, avere indovinato che cosa c’è dietro questo bando assurdo e pure contra legem. (giornalistitalia.it)

Giuseppe Mazzarino

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