ROMA – Se n’è andato improvvisamente, all’età di 68 anni, il giornalista Nuccio Ciconte, storico caporedattore della redazione Esteri dell’Unità e cronista di guerra per molti anni, prima di approdare a Il Fatto Quotidiano, di cui fu cofodatore nel 2009.
A darne notizia, il fratello Enzo (scrittore, docente e politico italiano) con questo post pubblicato su Facebook: «Sono sconvolto. Ieri sera è morto mio fratello Nuccio. All’improvviso, senza che nulla lo facesse presagire. Non ho parole, per la prima volta nella vita, e non riesco ad esprimere cosa ho dentro di me».
“Un giornalista di uno stampo che non ne fanno più”, scrivono oggi i colleghi del Fatto, precisando che “Nuccio era il giornale. Questo giornale”, che Ciconte contribuì, appunto, a fondare dopo una vita spesa all’Unità.
De Il Fatto Quotidiano il giornalista calabrese – il suo accento non lo ha mai tradito – fu il primo caporedattore insieme a Vitantonio Lopez: “Nel gioco delle parti: due poliziotti cattivi. Nella realtà due buoni veri”, commentano i colleghi del giornale a cui Ciconte aveva detto addio tre anni fa.
Lascia la moglie Rosina e i figli Giovanni e Margherita, adottati nel suo girovagare per il mondo, di cui si sentiva cittadino, lui che era nato a Soriano Calabro. (giornalistitalia.it)
Storico inviato dell’Unità, “di uno stampo che non c’è più”, è scomparso all’improvviso