WASHINGTON (Usa) – La leggenda del pugilato Muhammad Ali lancia un appello per la liberazione del giornalista del Washington Post Jason Rezaian, detenuto in Iran dal luglio dell’anno scorso. In una dichiarazione, diffusa tramite il National Press Club di Washington e rilanciata dal Washington Post, Ali afferma: “Spero sinceramente che il governo e la magistratura iraniani pongano fine alla prolungata detenzione del giornalista Jason Rezaian e gli garantiscano l’accesso a tutte le vie legali”.
Rezaian, 38 anni, è stato arrestato a Teheran insieme alla 30enne moglie iraniana Yeganeh Salehi lo scorso 22 luglio. Il reporter ha la doppia cittadinanza iraniana e statunitense e lavora dall’Iran dal 2008. La Salehi, che dal 2014 lavora come corrispondente del giornale The National dalla Repubblica Islamica, è stata liberata su cauzione a ottobre. Insieme alla coppia erano stati arrestati anche altri due reporter che sono stati poi rilasciati. Le autorità iraniane non hanno mai chiarito per quale motivo il giornalista venga trattenuto nella famigerata prigione di Evin, a Teheran.
Muhammad Ali, che raramente rilascia dichiarazioni pubbliche, descrive Rezaian come “un uomo di pace e di grande fede”.
“Sono al fianco della sua famiglia – dice – dei suoi amici e colleghi nel loro impegno per la sua liberazione”. Muhammad Ali, affetto dal morbo di Parkison, avrebbe dovuto partecipare all’evento in programma per oggi al National Press Club organizzato dal fratello di Rezaian per un nuovo appello per la liberazione del giornalista. (Adnkronos)
L’appello all’Iran del mito del pugilato per Jason Rezaian, in carcere dal luglio 2014