ZURIGO (Svizzera) – Aveva solo 13 anni quando fotografò Winston Churchill. E 20 anni quando cominciò a lavorare per la Magnum e a scattare le foto che contribuirono a fare di Ernesto Che Guevara un’icona per diverse generazioni. Della grande agenzia fotografica Rene Burri sarebbe poi diventato il presidente, passaggio fondamentale di una vita avventurosa che si è spenta oggi all’età di 81 anni a Zurigo.
Burri, svizzero, “era non solo uno dei più grandi fotografi del dopoguerra ma anche una delle persone più generose che abbia mai potuto incontrare”, ha spiegato Martin Parr, oggi presidente della Magnum Photos, in una nota.
Nel suo mirino entrarono, oltre al Che immortalato mentre fumava un sigaro avana, Fidel Castro, l’architetto Le Corbusier, l’artista Alberto Giacometti. Il Che gli sembrò “un uomo arrogante ma con charme, una tigre in gabbia”.
Tra i suoi scatti restano celebri anche quelli di Picasso, che riuscì a fotografare dopo aver cercato di incontrarlo per almeno quattro anni. L’archivio di Burri contiene 30.000 fotografie, lasciate dal reporter al Museo dell’Elysee a Losanna. (Agi)
Immortalò Churchill, Picasso, Le Corbusier. Le sue foto all’Elysee di Losanna