ROMA – È morto improvvisamente il giornalista Matteo Incerti. Aveva 51 anni e lavorava all’Ufficio Comunicazione del Gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati. Il decesso è avvenuto a Southampton in Canada, dove si trovava per presentare, al James Mason Memorial Culture & Recreation Centre, il suo libro “I pellerossa che liberarono l’Italia”. Un improvviso malore lo ha stroncato rendendo vano ogni tentativo di rianimarlo.
Nato a Reggio Emilia il 12 maggio 1971, laureato in scienze politiche all’Università di Bologna, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dell’Emilia Romagna dal 25 ottobre 1991, è stato collaboratore freelance del quotidiano Il Gazzettino e responsabile dell’Ufficio Stampa del Gruppo parlamentare del M5S al Senato.
Qualche anno fa fu il protagonista di una vicenda di cui si parlò molto, sia in Europa, sia negli Stati Uniti: la storia del soldato americano Martin Adler che, durante la guerra, scattò una foto a tre bambini di Monterenzio sull’Appennino bolognese. Grazie anche alla mediazione di Incerti Adler riuscì a rintracciarli, poi ad incontrarli.
Proprio la figlia del soldato americano, Rachelle Shelley Adler Donley, ricorda Incerti su Facebook: «Il mio cuore è spezzato. Era mio amico, era mio fratello, era mio confidente. Con le sue storie ha sparso per il mondo tanta felicità. Ha regalato a mio padre un dono che non potrò mai ripagare. Non capirò mai perché sia stato portato via così presto: riposa in pace caro Matteo, ti voglio bene».
A stringersi attorno alla famiglia di Matteo Incerti il Movimento 5 Stelle, del quale è stato uno dei primi attivisti in Emilia Romagna. Il presidente Giuseppe Conte lo ricorda, infatti, come «un ragazzo della nostra comunità, un amico che ha visto il Movimento muovere i suoi passi sin dall’inizio». Beppe Grillo lo ricorda, invece, con un «consiglio a Dio: tienilo, tienilo lì, rallegrerà tutta la tua comunità. Dio, mi raccomando, quando ti si presenterà davanti tienilo a freno. È un vulcano di battute, di risate, di idee. Ero sempre a dire: fermati, fermati, sei troppo esuberante! E soprattutto che non si presenti senza il suo parmigiano reggiano, come faceva con me al casello di Modena nord, uscivo dal casello e lui era lì che mi aspettava, sembravamo due corrieri della droga, lui che spacciava parmigiano, me lo metteva in macchina, mi abbracciava e mi salutava. Mi mancherai, mi mancheranno quelle soste al casello di Modena e mi mancheranno le tue idee bellissime, come il soldato Adler».
Il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, ex leader del M5S e adesso di Impegno Civico, lo ricorda come «un grande uomo e un grande professionista». (giornalistitalia.it)