TORINO – Il giornalista Luca Rastello è morto ieri sera, verso le ore 19, nella sua casa del quartiere San Salvario a Torino. Da anni era malato di cancro e giovedì prossimo avrebbe compiuto 54 anni.
Nato a Torino il 9 luglio 1961, aveva vissuto la propria infanzia a Pont Canavese e si era laureato in filosofia prima di dedicarsi a tempo pieno alla professione giornalistica.
Iscritto all’Ordine della Lombardia dal 23 settembre 2002, è stato inviato del Diario, direttore di Narcomafie, quindi, grazie all’assunzione al Gruppo Espresso, redattore del settimanale L’Espresso e di D e responsabile dell’Indice prima di approdare al quotidiano la Repubblica prestando servizio nelle redazioni di Milano e Torino.
Ha scritto diversi libri, tra cui il romanzo “Piove all’insù” sulla Torino degli anni Settanta, “Io sono il mercato” sul traffico di droga, “La frontiera adesso. Così si deportano i diritti umani” sui rifugiati, i reportage “La guerra in casa” sulla guerra in Jugoslavia e, con Andrea De Benedetti, “Binario morto” sulla Tav. Libri che hanno racchiuso in due preziosi volumi la sua esperienza di inviato. L’ultima sua fatica è stata il romanzo “I buoni”, sui compromessi che, appunto, gli uomini buoni sono costretti ad accettare per fare del bene.
Combattente nato, dopo i movimenti studenteschi e la passione per il giornalismo vero, ha vissuto i dieci anni della malattia con coraggio e determinazione, continuando a viaggiare per il mondo, dall’Africa all’Asia, al Sudamerica, prima di affrontare il suo ultimo viaggio con la dignità e la compostezza dei grandi.