La Lombardia perde una figura di spicco del mondo culturale. Domani i funerali

E’ morto il giornalista Siro Brondoni, dirigente Rai

 Siro Brondoni con il vescovo di Pavia Giovanni Giudici

Siro Brondoni con il vescovo di Pavia Giovanni Giudici

STRADELLA (Pavia) – Un malore improvviso nella sua casa di via Mazzini: è morto così, l’altro pomeriggio, Siro Brondoni, 85 anni, figura di spicco del mondo culturale, non solo in Oltrepo Pavese ma anche a Milano, dove aveva vissuto.
Il Comune di Stradella, che già nel 2008 gli aveva conferito la benemerenza della Torre Civica, si è già attivato e nei prossimi mesi gli dedicherà una via o una piazza. Brondoni non aveva figli, lascia la moglie Wanda, i cugini e i nipoti. I funerali saranno celebrati sabato mattina, alle ore 10, nella chiesa parrocchiale di Stradella.
Era nato il 2 settembre 1929 a Milano, dove il papà Antonio Giuseppe era funzionario del Comune. Molti anni dopo sarà assessore alla provincia di Milano con deleghe all’istruzione, alla cultura e allo sport. Sempre nel capoluogo lombardo entra in Rai negli anni ’70 come coordinatore delle sedi del nord Italia. Con la trasmissione “Noi in Lombardia” Brondoni ha portato alla ribalta in più occasioni personaggi, vicende ed esperienze di Stradella, dell’Oltrepo e dell’intero territorio pavese, cui è rimasto sempre molto legato.
A Stradella, oltre ad essere eletto più volte consigliere comunale, è stato a lungo presidente della biblioteca civica, dove era rimasto nel comitato di gestione, e anche governatore del Lions Club.
A Broni era presidente del circolo culturale Contardo Barbieri: di recente aveva partecipato attivamente al trasferimento nella nuova sede di viale Matteotti. Senza dimenticare l’amore per la buona tavola: era Gran Maestro del Ceppo, la confraternita enogastronomica del “pecar e del piatt” dell’Oltrepo.
«Per il rapporto di collaborazione e l’amico che mi lega a lui da anni – spiega l’ex sindaco di Stradella Pierangelo Lombardi – sono assolutamente sconvolto. Era ancora attentissimo e presente, lo avevo visto di recente a teatro e mi aveva appena chiamato per farmi gli auguri, dicendomi che poi ci saremo incontrati per programmare i prossimi eventi. Ha sempre avuto nel cuore e nella mente il territorio oltrepadano, oserei dire una figura che caratterizza una realtà». Insomma una figura a 360 gradi: «Lo aveva visto il 30 nel mio ufficio per gli auguri di buon anno – dice il sindaco Piergiorgio Maggi – sono ancora sottosopra. Una persona eccezionale, è una perdita molto dolorosa. Era presente ad ogni manifestazione culturale. E’ prematura parlarne, ma sicuramente faremo qualcosa di concreto per ricordarlo degnamente. (La Provincia Pavese)
Giornalista pubblicista, era iscritto all’Ordine della Lombardia dall’8 febbraio 1966.

Un commento

  1. Volevo lasciare a Siro ed alla sua famiglia un ricordo ed un abbraccio non grande, di più; vi sono vicino con tutto l’affetto e la stima possibile. A Siro voglio lasciare una parola ed un pensiero: sono passati davvero tanti anni ma non ti ho mai dimenticato quando a Bobbio ho imparato a conoscerti e stimare; ho una tua introduzione, le tue preziosissime parole su un mio primo libro, da due giorni li rileggo perchè mi aiutano a ricordarti!!
    Siro, da lassù stai sempre vicino a tutti noi, rimandaci ancora una volta sempre le tue idee, la capacità di stare assieme e di lavorare per il bene e per la solidarietà vera verso coloro che più ne abbisognano, e poi lo stile di vita e la cultura che tu sprigionavi ogni volta che ti raccontavi come uomo e come giornalista… Ciao

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