ROMA – “È morta Luciana Alpi. Non hai mai smesso di lottare per la verità e la giustizia per Ilaria”. Lo ha annunciato su Twitter il vicedirettore di Raiuno, Andrea Vianello, ricordando che “era una combattente piena di dolore ma anche di forza e di dignità. Le volevo bene e l’Italia le deve ora ancora di più l’individuazione degli assassini di sua figlia e dei loro mandanti”.
Luciana Alpi è morta portandosi dietro il fardello di una lotta senza fine per scoprire la verità “vera” sull’omicidio della figlia Ilaria e di Miran Hrovatin. Pochi giorni fa, infatti, il pm di Roma si era detta per l’archiviazione dell’indagine sull’omicidio, sostenendo che le nuove intercettazioni giunte dai pm di Firenze erano nei fatti irrilevanti, ovvero tali da non costituire spunto per nuove indagini. Si tratta di una conversazione datata 2012 riguardante due somali residenti in Italia che a proposito del caso Alpi sostenevano che “l’hanno uccisa gli italiani”.
Il gip si è riservato di decidere nei prossimi giorni. Di certo un duro colpo per la famiglia Alpi. Specie per Luciana che è stata in questi lunghi anni un’indomita lottatrice. Perché il tutto non finisse in un archivio senza traccia di verità.
Luciana Riccardi, 85 anni, donna forte e coraggiosa, ultimamente ricoverata in ospedale, si è battuta sino alla fine perché si conoscesse la verità sull’agguato costato la vita, il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia, a sua figlia Ilaria, giornalista del Tg3, e a Miran Hrovatin, operatore tv.
“Sono rimasta delusa troppe volte dai magistrati, basta con le illusioni”, questo il suo commento quando, lo scorso aprile, il gip avrebbe dovuto decidere se archiviare o no l’indagine su mandanti ed esecutori del duplice omicidio e su eventuali depistaggi. La decisione del giudice è prevista nei prossimi giorni. (agi)
Andrea Vianello (Raiuno): “Non hai mai smesso di lottare per la verità e la giustizia”