CALTANISSETTA – «Credo sia importante far emergere la necessità, in una società impregnata da reticenza ed omertà, di sollecitare il giornalismo autentico a schierarsi. Ma questo può avvenire soltanto quando c’è una società civile altrettanto votata alla denuncia, all’indignazione e all’assunzione di valori di giustizia e legalità». Lo ha detto Nicola Morra, presidente della Commissione nazionale Antimafia oggi a Caltanissetta per sentire rappresentanti delle istituzioni e alcuni giornalisti.
«Non si può chiedere ai giornalisti di fare l’avanguardia – ha continuato – senza poi avere l’esercito che ti segue. Questo è un appello che si fa alla società nissena tutta e c’è il dovere di far capire che se stiamo zitti favoriamo certi interessi che non sono certamente democratici. So quanto passione e sacrificio debbano sorreggere chi fa il giornalista. Mi piacerebbe che all’interno di questo mondo si capisse che chi ha i capelli bianchi, forse, deve spendersi affinché chi è più giovane venga tutelato perché ci sono delle situazioni di notevole sperequazione per esempio anche a livello previdenziale».
Sulla nuova legge sulla presunzione di innocenza che penalizza il diritto di cronaca Morra ha aggiunto: «Credo ci siano dei diritti che vadano comunque riconosciuti alla difesa, ma che ci siano anche dei diritti che sono propri della comunità tutta a essere informata. Forse noi dovremmo domandarci che cosa sia veramente appannaggio di una comunità civile che voglia essere informata in merito a questioni pubblicamente rilevanti».
«Ma se continuiamo a essere mantenuti nell’ignoranza e noi per primi vogliamo permanere nell’ignoranza – ha concluso – probabilmente ci sottrarranno quelli spazi di informazione che costituiscono il presidio di libertà per tante società democratiche e noi retrocederemo sempre più verso argomenti o contenuti che sono molto distanti da quello che viviamo». (ansa)
Il presidente della Commissione Antimafia: “L’informazione è un presidio di libertà”