MILANO – «Alla vigilia della scadenza del terzo stato di crisi consecutivo, dopo l’acquisizione totale della società da parte di Mondadori e l’azzeramento della componente amministrativa, si è recentemente ipotizzato per Mondadori Scienza un nuovo, ulteriore e più pesante ‘passaggio’ di riorganizzazione aziendale, che prevederebbe una drastica riduzione dell’organico».
A scriverlo, i giornalisti di Mondadori Scienza, che dicono “no” ad un piano basato sui tagli e sono pronti ad incrociare le braccia.
«L’Assemblea dei giornalisti – scrivono – rifiuta tali soluzioni e si riserva di mettere in atto iniziative radicali, anche affidando al Cdr un pacchetto di 14 giorni di sciopero. Tuttavia, prima che tale scenario trovi conferma in una comunicazione ufficiale di Mondadori, rileviamo che per anni ci si è concentrati esclusivamente sul core business con una politica di tagli che evidentemente non ha prodotto i risultati attesi: è arrivato il momento di discutere e lavorare – incalzano i giornalisti di Mondadori Scienza – per l’aumento del fatturato piuttosto che sulla riduzione dei costi, attraverso soluzioni che portino sviluppo, diversificazione e innovazione, prospettive che i giornalisti attendono da anni».
Pronti ad “iniziative radicali, a partire da un pacchetto di 14 giorni di sciopero”