CAMPOBASSO – “La legge regionale sull’editoria del Molise è risultata, come l’Assostampa del Molise aveva ampiamente previsto e annunciato, inadeguata, punitiva per i lavoratori del settore e iniqua per le imprese. La sua applicazione, nella sostanza, produce storture esagerate, il più delle volte assegna risorse straordinarie ingiustificate, non fa emergere il lavoro nero sempre più massicciamente presente nella nostra regione, non incide sulla qualità del prodotto”. A denunciarlo è l’Associazione della Stampa del Molise, articolazione territoriale della Fnsi nella regione, presieduta da Giuseppe Di Pietro, componente della Giunta esecutiva del Sindacato dei giornalisti.
In una lettera al Presidente ed alla Giunta della Regione Molise, al Presidente del Consiglio Regionale ed ai consiglieri regionali del Molise, il Consiglio direttivo dell’Assostampa ricorda, infatti, che “il sostegno pubblico al settore era stato pensato per aiutare le aziende ad uscire dalle difficoltà e dare certezze ai lavoratori privi, fino a questo momento, di stipendi adeguati e tutele assicurative”.
Il provvedimento adottato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta ed emendato in questi giorni dall’Assemblea di Palazzo Moffa, senza tener conto delle proposte dell’Assostampa, invece, “ha prodotto una ipotesi di ripartizione dei fondi a dir poco sconvolgente”, ovvero “la più evidente rappresentazione delle storture del settore”.
Secondo gli elementi in possesso del Sindacato dei giornalisti molisani, infatti, “ad alcune imprese andrebbero trasferimenti di denaro per centinaia di migliaia di euro, in presenza di un numero esiguo di dipendenti. Come si fa a sostenere che un’azienda spende centinaia di migliaia di euro in un anno per il suo funzionamento a fronte di una spesa per il personale inferiore di poche migliaia di euro? In qualsiasi impresa, anche quelle più avanzate tecnologicamente, il costo del lavoro non è mai inferiore al 30 per cento. Figurarsi in un settore come quello dell’editoria, dove la realizzazione di un prodotto è possibile solo in presenza di un numero adeguato di giornalisti, poligrafici e tecnici”.
Dunque, a giudizio dell’Assostampa Molise “è inconcepibile che quote importanti di finanziamenti pubblici finiscano per premiare chi, almeno sulla carta, ha alti costi generali di gestione a discapito del personale. Quali sono i piani industriali delle imprese destinate a ricevere trasferimenti pubblici? Nessuno lo sa. E che senso ha finanziare le imprese che producono giornali senza pagare stipendi e oneri riflessi ai lavoratori sapendo, oltretutto, che il prodotto viene distribuito in regime di monopolio da una sola azienda che si rifiuta di consegnarli in vaste aree interne della regione?”.
Di questo e di altro l’Assostampa del Molise intende parlare con chi ha elaborato, predisposto e approvato la Legge sull’editoria. Per questo, il sindacato dei giornalisti chiede al presidente della Regione Paolo Frattura, agli assessori, al presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno ed ai capigruppo di Palazzo Moffa, un urgente incontro per “ridefinire i contenuti di una legge che, nella sostanza, produce disparità incomprensibili a scapito di quelle imprese che sono sul mercato rispettando i canoni della legalità”. (giornalistitalia.it)
L’Assostampa chiede alla Regione un incontro urgente per ridefinirne i contenuti