DOGLIANI (Cuneo) – «Martedì ci sarà la prima riunione del comitato tecnico per l’Inpgi, previsto nell’ultimo decreto. È un tavolo tecnico che io ospito presso il Dipartimento, ma è di competenza del ministro Orlando. Dobbiamo vedere se ci sono soluzioni per salvare l’Inpgi attraverso il confronto fra tutti gli attori. Io e Andrea Orlando siamo aperti a qualunque proposta». Lo ha detto Giuseppe Moles, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, intervistato dal direttore del quotidiano la Repubblica, Maurizio Molinari, al Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani.
Entrando nel merito del settore, Moles ha detto a chiare lettere che «è il momento di ragionare sul futuro della filiera dell’editoria. Non si può andare avanti con interventi spot, bisogna iniziare a guardare al domani». In buona sostanza «bisogna mettere un po’ di ordine fra tante norme frastagliate che hanno interessato nel tempo il settore. Non penso a un testo unico dell’editoria, ma a razionalizzare per dare chiarezza alle norme».
Impietoso il commento del sottosegretario all’Informazione e all’Editoria sul contratto di lavoro giornalistico: «Bisogna partire dal mantenimento dei livelli occupazionali attuali, ma anche ipotizzare strumenti legislativi e finanziari per ampliare la platea di coloro che si occupano di questo mondo. Le rendite di posizione non servono più perché altrimenti c’è il rischio che tutto il sistema cada. Bisogna cominciare ad avere un po’ di fantasia, studiamo le soluzioni insieme».
Moles ha, inoltre, ricordato di aver convocato il tavolo sull’equo compenso: «Sarà entro le prime due settimane di settembre e lo presiederò io. In passato era fallito, ho chiesto a tutti gli interlocutori di dirmi chi parteciperà ed a tutti ho chiesto di portare proposte concrete per trovare una soluzione che accontenti tutti. Ho chiesto che tutte le proposte in campo possano essere adattate alla situazione attuale».
«Il testo che abbiamo formulato per recepire la direttiva europea sul copyright – ha spiegato Moles – potrebbe essere un esempio per altri Paesi europei. Tra venti giorni al massimo un mese sarà licenziato. Credo che sarà un iter abbastanza veloce, ma è giusto che il Parlamento lo approfondisca. Spero che possa apportare dei miglioramenti». La situazione – ha ricordato il sottosegretario all’Informazione e all’Editoria – è molto grave, durante la pandemia ci sono stati danni da 521 milioni per la pirateria digitale». (giornalistitalia.it)
Il sottosegretario all’editoria sul contratto: “Le rendite di posizione non servono più”