MILANO – È andato alla Cairo Communication per l’acquisizione di Rcs il Premio M&A Awards, organizzato da Kpmg e Fineurop Soditic con Aifi e Università Bocconi, per premiare le aziende che grazie ad operazioni di acquisizione e fusione sono cresciute sui mercati.
La categoria vinta dal gruppo guidato da Urbano Cairo, che ha acquisito Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, di fatto il più importante gruppo editoriale italiano è quella “Italia su Italia”.
L’operazione è stata definita “epocale per il mondo dell’editoria italiana” per il ritorno di un editore “puro” in Rcs, che porta nell’azienda “esperienza nella raccolta pubblicitaria” e dimostra il “coraggio imprenditoriale, visione e passione e delineando un progetto industriale in cui si combinano efficienza dei costi e strategia proattiva”.
È stata Lavazza, invece, la vincitrice della categoria “Italia su Estero” per l’acquisizione della francese “Carte Noir”, collocandosi sul mercato al pari dei grandi player a livello globale nel segmento del caffè di alta gamma. Il premio è condiviso con Salini Impregilo, per l’operazione “The Lane Construction Corporation”.
Per le aziende estere che hanno investito in Italia è stata premiata invece Heidelberg Cement, che ha acquisito Italcementi. Il premio Finanza per la crescita è andato a DiaSorin, leader mondiale della diagnostica in vitro.
Rcs, obiettivo utile netto 45 milioni di euro
“L’obiettivo di ebitda da raggiungere è di 140 milioni che vorrebbe dire una Rcs con un utile netto di 45 milioni”. Sono queste le aspettative di Urbano Cairo per il 2017 relativamente ad Rcs, di cui la Cairo Communication è diventata prima azionista.
“Siamo a metà del guado – ha sottolineato – ma abbiamo delle prime evidenze positive”. E a chi gli ha chiesto se si aspetti dei dividendi, ha ricordato “Io sono un amante dei dividendi ma dobbiamo stare attenti. Abbiamo un debito da ripagare”.
“Non ho intenzione di entrare in politica”
Non ha “nessuna intenzione di entrare in politica” Urbano Cairo, editore e ora numero uno del gruppo Rcs e del Torino Calcio. “Ho un’azienda – ha spiegato – con 4500 dipendenti e 4500 di indotto e con un fatturato di 1,3 miliardi”. A chi gli ha chiesto che opinione abbia sul movimento di Beppe Grillo ha risposto: “Io non ho una simpatia o una particolare predisposizione”, pur considerandolo un “importante” attore politico, visto che “avrebbe circa il 27%” dell’elettorato nei sondaggi.
“Tuttavia – ha precisato – i miei giornali sono indipendenti: Mentana fa un tg che reputo ben fatto, Lilli Gruber è diventata un punto di riferimento e altrettanto fanno Giovanni Floris e Gianluigi Paragone”. Sulla “delusione” avuta da Matteo Renzi, Cairo ha confermato: “su di lui c’era un’aspettativa elevata, si era presentato in modo efficace, ma i risultati non sono stati lusinghieri in termini di pil, deficit, debito e occupazione. E questo è innegabile. Paesi simili a noi, come la Spagna, hanno fatto meglio”. (agi)