ROMA – Il Tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere in merito alla richiesta di affidamento ai servizi sociali per il senatore dimissionario Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1, condannato a due anni e mezzo per peculato continuato per l’utilizzo improprio della carta di credito aziendale.
Nel corso dell’udienza, a cui era presente lo stesso Minzolini, il difensore Fabrizio Siggia ha illustrato l’intenzione del suo assistito di svolgere l’affidamento in prova presso la Comunità di Sant’Egidio. Il procuratore generale ha espresso parere favorevole.
Secondo l’accusa l’ex direttore avrebbe utilizzato in maniera impropria la carta che gli era stata fornita dalla Rai per le spese di rappresentanza, consegnando sì le ricevute ma senza giustificare il motivo delle spese per i pasti, per un importo di circa 65mila euro.
Minzolini era stato assolto dal tribunale di Roma in primo grado il 14 febbraio 2013 con la motivazione che non avesse consapevolezza di stare spendendo impropriamente denaro pubblico in quanto la stessa Rai gli aveva messo a disposizione la carta
di credito che credeva una compensazione per l’esclusiva inserita nel contratto con la Rai.
Il giornalista era stato poi condannato dalla Corte d’Appello di Roma il 27 ottobre 2014 mentre la conferma della Cassazione è arrivata il 12 novembre del 2015. (ansa)
MINZOLINI: “VOGLIO TORNARE A FARE IL GIORNALISTA”
ROMA – «Quello che ho fatto l’ho fatto per coerenza. Mi sono dimesso oggi perchè l’ho voluto io e non perche’ me lo hanno chiesto altri. Ho raccolto in questi giorni la solidarietà e la vicinanza di più colleghi parlamentari, anche di altri schieramenti. E la cosa mi ha fatto molto piacere. Ho presentato le dimissioni e adesso il Senato faccia quello che deve. Io intendo tornare al mio antico amore, il giornalismo. Fermo restando che considero importante e molto interessante l’esperienza vissuta da parlamentare».
Lo ha detto Augusto Minzolini, senatore dimissionario, poco prima che il tribunale di sorveglianza di Roma esaminasse la richiesta di affidamento ai servizi sociali (presso la Comunità di Sant’Egidio) a seguito della condanna, ormai definitiva, a due anni e mezzo di reclusione per peculato continuato in relazione all’uso improprio di una carta di credito assegnatagli dalla Rai quando era direttore del Tg1. (agi)