Il caso denunciato dal direttore de La Provincia di Cremona, Marco Bencivenga

Minacciata la giornalista Francesca Morandi

Francesca Morandi e l’articolo di denuncia del quotidiano La Provincia di Cremona

CREMONA – «Giornalista minacciata, basta fingere di non vedere». Nell’editoriale del direttore Marco Bencivenga, l’ennesimo caso di un giornalista “colpevole” soltanto di fare il proprio mestiere. Questa volta è toccato a Francesca Morandi del quotidiano La Provincia di Cremona.
«Prima i cori oltraggiosi fuori dal palazzo di giustizia. Poi – denuncia Bencivenga – una minaccia esplicita (“Guardati le spalle…”) e uno sputo per fortuna non andato a bersaglio. In terza battuta la rivendicazione via internet, perché nessuno potesse dubitare».
Nel mirino, dunque, la collega Francesca Morandi, «colpevole – spiega il direttore de La Provincia – soltanto di fare il proprio mestiere, nel caso specifico di raccontare il processo all’esponente del Centro sociale autogestito Kavarna di Cremona che si è concluso con una condanna a un anno, 8 mesi e 10 giorni di reclusione per una serie di simpatici reati: violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento aggravato».

Marco Bencivenga

«Per esprimere “solidarietà al compagno Tommy» – aggiunge Bencivenga –, i “kavernicoli” hanno dapprima sostenuto che “è giusto attaccare polizia e fascisti”, poi hanno accusato i giornalisti di “rendere omaggio al loro lavoro di infami” e, per chiudere in bellezza, hanno definito la brava Morandi l’“avanguardia dei pennivendoli di regime”. Posto che infame è chi si nasconde dietro una sigla e non chi svolge il proprio lavoro firmandosi con nome e cognome, è evidente che Cremona tutta – le forze dell’ordine, la Procura della Repubblica, la Prefettura, la città, i partiti impegnati nella campagna elettorale – non possono tollerare simili intimidazioni alla libertà di stampa e, ancor più, all’incolumità di una donna. Altrimenti, serve a nulla indignarsi o esporre scarpette rosse l’8 Marzo. Si dirà: Morandi ha presentato denuncia? No, non l’ha fatto. Ma le urla – conclude Bencivenga – sono state udite da tutti e la rivendicazione è ancora lì da vedere, online, all’indirizzo csakavarna.org. Sarebbe bello, per una volta, che qualcuno procedesse d’ufficio. Senza paura. Con la forza delle istituzioni».
Il Comitato di redazione de “La Provincia” esprime «piena solidarietà alla collega Francesca Morandi per le minacce e il comportamento intimidatorio messo in atto ai suoi danni da membri del centro sociale Kavarna durante lo svolgimento del suo lavoro di cronista».
«Un episodio – denuncia il Cdr – grave e deplorevole da censurare e che non può certamente essere tollerato o passare sotto silenzio». Per questo motivo il Cdr ha provveduto a informare l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, ricordando che «la libertà di stampa è un diritto inderogabile sancito dalla Costituzione, colonna della democrazia».
«È l’ennesima preoccupante dimostrazione del clima crescente di odio nei confronti dell’informazione», ha immediatamente risposto il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, insieme ai vertici della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e del Gruppo cronisti lombardi, assicurando che “il sindacato dei giornalisti è vicino alla collega minacciata e lo sarà anche in futuro mettendosi a disposizione per assisterla in ogni sede.
Per il sindacato, ora, è tempo di intervenire direttamente su chi ha messo in atto questi insulti e queste minacce. «Le responsabilità – afferma Perucchini – sono chiare e palesi: ci attendiamo quindi l’intervento delle autorità competenti per reprimere i comportamenti illegali emersi in queste ore. Lasciare impuniti fatti che colpiscono chi fa libero giornalismo significa mettere in discussione il diritto dei cittadini di essere informati e, di conseguenza, minare alle basi il concetto di democrazia del nostro Paese». (giornalistitalia.it)

 

 

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