Esponenti di Sel in Sardegna: “Tante botte da lasciare il giornalista sull’asfalto”

Minacce social ai giornalisti di Casteddu online

Uno dei commenti pubblicati dall’esponente Sel su Facebook

Il commento pubblicato da Tore Marrosu, esponente di Sel Sardegna, su Facebook

CAGLIARI – “La redazione di Casteddu online-Cagliari online denuncia gravissime minacce di morte ricevute nelle ultime ore da parte di alcuni esponenti del partito Sel in Sardegna”. È quanto scrivono il direttore Maurizio Bistrosso e i giornalisti del quotidiano on line sardo, che, nel denunciare l’accaduto, parlano di “frasi inequivocabili, quelle pubblicate non in un profilo social qualsiasi ma nella bacheca di un deputato, l’onorevole Michele Piras”.
“Minacce – prosegue la redazione di Casteddu on line – che portano la firma di Tore Marrosu, coordinatore di Sel ad Alghero: una chiara istigazione alla violenza. I nostri cronisti vengono minacciati con l’augurio di essere riempiti di botte sino a essere lasciati sull’asfalto come schiacciati da un’auto pirata (parole testuali). Ma non finisce qui: anche un candidato di Sel alle prossime elezioni comunali di Cagliari, Ninni Savona, ha minacciato pesantemente la nostra redazione con frasi del tipo ‘Voglio incontrarti in pubblico, con te farò il delinquente’. Dichiarazioni che non solo si commentano da sole, ma che sono particolarmente gravi se pronunciate da politici: il giornalismo libero messo in pericolo come ai tempi del fascismo, il giornalista che si permette di uscire dal coro deve essere addirittura eliminato fisicamente”.
Nella giornata di ieri, come sottolinea il quotidiano on line protagonista, suo malgrado, della brutta vicenda, “hanno preso posizione sulla vicenda tutti i principali candidati a sindaco di Cagliari: Piergiorgio Massidda del polo civico Cagliari 2016, Antonietta Martinez del M5S, Paolo Casu di Onestamente per Cagliari, oltre al presidente regionale di Confcommercio Alberto Bertolotti e a tantissimi cittadini – scrive il direttore di Casteddu online, – che ci hanno manifestato la loro solidarietà di fronte a questi attacchi ignobili che sfoceranno nelle prossime ore in due denunce penali alla Polizia e in Procura. Anche il coordinatore regionale di Sel, Luca Pizzuto, è stato costretto a intervenire con un comunicato per prendere le distanze dalla violenza inaudita espressa da iscritti al partito. Per questi motivi, la redazione di Casteddu online-Cagliari online chiede la pubblicazione di questa notizia su tutte le altre testate regionali e nazionali, denunciando in maniera decisa le gravi minacce ricevute. Un fatto gravissimo e un precedente pericoloso per chi fa informazione libera e senza vincoli di parte. Preoccupante per chi propone un giornalismo d’inchiesta che arriva a toccare interessi e situazioni a volte scomode e spesso imbarazzanti, ma sempre supportate da fatti e documenti”.
Alla luce di tutto ciò “chiediamo l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna – incalza il direttore di Casteddu online – e del suo presidente Francesco Birocchi per stigmatizzare l’accaduto ed essere tutelati dalle minacce di morte indirizzate ai nostri giornalisti”.
Intervento e solidarietà arrivati stamane: “All’avvicinarsi degli appuntamenti elettorali – afferma l’Ordine dei giornalisti della Sardegna – spesso si accendono gli animi e qualcuno è indotto a trascendere. I social network, e Facebook in particolare, diventano talvolta veicoli di insulti e persino di minacce”.
Nel ripercorrere quanto “accaduto nei confronti della testata Casteddu on line che ha pubblicato articoli e notizie riguardanti candidati e partiti politici con contenuti contestati dagli interessati” e nel sottolineare che “nella bacheca di un personaggio politico di rilievo sono apparsi commenti con minacce dirette o indirette ai giornalisti di quella testata”, l’Odg sardo giudica tutto “questo inaccettabile e molto pericoloso per gli effetti che potrebbero produrre”.
L’Ordine dei giornalisti della Sardegna, quindi, “condanna senza esitazione tali comportamenti e invita tutti ad un uso responsabile del web e dei social network, anche nella pubblicazione dei commenti di terzi, nel rispetto della legge e dei rapporti di civiltà. Chi si sente diffamato può chiedere la rettifica delle notizie ritenute false e rivolgersi alla magistratura ordinaria e anche all’Ordine dei giornalisti, che vigila sul rispetto delle regole deontologiche da parte degli iscritti e, attraverso il Consiglio di disciplina territoriale, è dotato di potere sanzionatorio”.

I commenti sono chiusi.