Facebook collabora con i carabinieri e scattano le perquisizioni domiciliari nel Nord Italia

Minacce al giornalista Paolo Berizzi: 7 denunciati

Paolo Berizzi

BERGAMO – I Carabinieri di Bergamo hanno eseguito 7 perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti soggetti, tutti italiani, residenti nella provincie di Milano, Brescia, Varese, Trieste, Lucca, Vicenza e Rovigo (tre con precedenti di polizia e un minorenne), identificati tra coloro i quali, nel corso del 2019, hanno minacciato su “Facebook” il giornalista Paolo Berizzi, corrispondente del quotidiano “la Repubblica”, autore di un libro sulle tifoserie “ultras” di estrema destra. L’atto è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Bergamo a firma del sostituto Emanuele Marchisio e, per quanto attiene il minore, del sostituto presso il Tribunale dei Minori di Brescia, Lara Ghirardi.
L’autorità giudiziaria, grazie alle indagini del Nucleo Investigativo di Bergamo, è riuscita a fare piena luce sull’attività criminale dei sette che, con l’utilizzo dei social, ritenevano di poter sfuggire all’identificazione favoriti dall’anonimato e dalle difficoltà legate all’interlocuzione con le sedi legali dei social ubicate all’estero.
Nella circostanza, però, l’attività investigativa ha potuto contare sulla piena collaborazione di Facebook che ha fornito ai carabinieri i nominativi corrispondenti agli indirizzi Ip registrati sui social, grazie ai quali, attraverso gli accertamenti tecnici sulle reti telefoniche utilizzate in Italia, si è giunti a localizzare gli indagati. Durante le operazioni sono stati, quindi, sequestrati numerosi telefoni cellulari e Pc che hanno permesso di ricostruire gli autori delle minacce a Berizzi.
Gli indagati poi, oltre che dal punto di vista penale, rischiano di dover anche risarcire a livello patrimoniale il professionista che, di fatto, è stato costretto a limitare la propria vita ed i propri spostamenti essendo stato posto sotto scorta fin dai primi “messaggi”.
In particolare, per la provincia di Lucca, il provvedimento ha riguardato un quarantacinquenne residente a Viareggio, nella cui abitazione i Carabinieri del Reparto Operativo hanno rinvenuto una bandiera a croce celtica, oltre ad un telefonino e al computer. Gli indagati, di età compresa tra i 17 ed i 55 anni, dovranno rispondere dei reati di minacce e diffamazione a mezzo stampa previsti dagli articoli 595 e 612 del codice penale. (giornalistitalia.it)

 

I commenti sono chiusi.