MILANO – Se n’è andato il “Professore”. Lionello Bianchi, una delle firme più conosciute del giornalismo milanese (e non solo), è morto all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia. Lascia la moglie Adele, scrittrice, e il figlio Andrea, medico. Era per tutti “il Professore”, un soprannome che gli aveva dato Nereo Rocco, del quale era diventato molto amico.
Aveva cominciato a frequentare il Paron quando collaborava con Stadio e intanto dava ripetizioni. Era poi entrato stabilmente nella redazione milanese del quotidiano sportivo bolognese e, diventato professionista nel 1973, ci era rimasto dopo la fusione con il Corriere dello Sport.
E, intanto, era diventato un personaggio: apparentemente distratto ma sempre, inesorabilmente, sulla notizia. Conosceva tutti (fra l’altro era stato compagno di scuola di Franco Carraro, era nipote di Leone Boccali), era conosciuto da tutti.
Dal Corriere dello Sport-Stadio era passato al Giorno e lì è rimasto fino al momento di andare in pensione. Aveva tuttavia continuato ad interessarsi di sport e di giornalismo, con un impegno anche nell’Ussi.
E’ stato vice-presidente del GLGS-Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi fino all’anno scorso, quando aveva preferito rinunciare a ripresentarsi alle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali. Stava combattendo contro la malattia, che oggi se l’è portato via. Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi e dell’Ussi, l’Unione Stampa Sportiva Italiana.
I funerali di Lionello Bianchi si terranno domani, martedì 14 ottobre, nella Chiesa di Ognissanti, in via Bessarione, 25, a Milano.
Firma molto nota del Corriere dello Sport, Stadio e Il Giorno, era per tutti il “Professore”