MILANO – Stampa Libera e Indipendente: è la novità di questa elezione per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti. Si pone un obiettivo immediato: la riapertura del Circolo della Stampa. Chiuso per sfratto (e con debiti colossali) un anno fa. E per studiare e realizzare il progetto di recupero di un bene inestimabile di cui la Milano Europea non può fare a meno, Stampa Libera e Indipendente ha chiesto il pieno appoggio e la fattiva collaborazione a una persona, a un professionista e a un iscritto al Sindacato che è una garanzia: Ferruccio de Bortoli. Il giornalista che è riuscito a diventare direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, maestro di tanti giornalisti e padre di tante assunzioni, manager di imprese editoriali, presidente di altissimo profilo di istituzioni come Il Memoriale della Shoah di Milano (che ha creato facendo vedere il Binario 21 che tanto richiama all’articolo 21 della Costituzione) il presidente di Vidas (che gli ha lasciato in eredità quella grande figura che sarà sempre Giovanna Cavazzoni). Ecco, de Bortoli ha studiato la situazione ed ha accettato con il sorriso illuminato, l’ottimismo e la concretezza che milioni di italiani ben conoscono.
Un percorso sicuramente diverso da quello che vide tempo fa Ferruccio de Bortoli “incaricato” di diventare presidente del Circolo della Stampa salvo rinunciarvi un minuto dopo con una smorfia di fastidio e sorpresa quando gli stessi esponenti gli chiesero di attivarsi presso un immobiliarista e azionista di tanti Gruppi perché “concedesse” una sede al Circolo.
Per questo Ferruccio de Bortoli rappresenta non soltanto una garanzia per tutti, ma anche un pungolo costante di fare quotidianamente e di fare bene per noi che abbiamo goduto in partenza del suo credito.
Un seme è già nato e la soddisfazione è immensa: si lavorerà giorno per giorno per far crescere la pianta e convincere sempre più portatori d’acqua ad alimentarla. Lontani gli avvelenatori.
Stampa Libera e Indipendente ha scelto di riunire giornalisti di uno screening completo del lavoro che non hanno mai ricoperto incarichi decisionali di vertice in seno alla Federazione Nazionale della Stampa e all’Associazione Lombarda dei Giornalisti: proprio per avere una libertà di azione totale, senza condizionamenti di alcun genere e remore potenziali da parte del pubblico. Anche per agire senza alibi.
Perché darsi la priorità del Circolo? Innanzitutto perché si sente incredibilmente la mancanza di questa vera e propria istituzione del pubblico, non soltanto dei giornalisti.
Il ritmo di crescita di Milano e il suo impetuoso attivismo di qualità internazionale stridono con la soppressione di un punto d’incontro tanto prestigioso. Ma il Circolo è anche un punto di partenza per ricostruire un senso di Sindacato e di Polis nel mondo giornalistico lombardo che si sta disperdendo.
Lo dicono i numeri, traumatici e di inequivocabile lettura. Elezioni 2014, aventi diritto al voto professionali 4440 e collaboratori 1181. Votanti professionali 1473 e collaboratori 285. Elezioni 2018, queste che ci accingiamo a svolgere: aventi diritto al voto professionali 3624 e collaboratori 702. L’emorragia è potente. E proprio in anni in cui c’è più bisogno di Sindacato, in anni in cui nascono nuove figure e le piattaforme si moltiplicano, in anni in cui l’informazione è base stessa di civiltà, di democrazia, ma anche di puro business.
Ecco allora che il Circolo diventa un’occasione per ricostruire un’agorà non virtuale, un punto di incontro e confronto tra giornalisti e tra giornalisti e mondo. Gli scenari macro e microeconomici dicono che non è vero che l’informazione sta morendo. Anzi, l’informazione ha preso a inseguire chiunque respiri. Rischia l’informazione di qualità, la formazione di chi la produce, la corresponsione di un adeguato compenso a chi si dedica a cercare, arricchire, verificare, scrivere, leggere, filmare. Ecco il Sindacato di azione. Che stride con quello di mantenimento.
Spesso di posti di comando che allontanano dalle redazioni e dalla strada, dalla vita, dalla disperazione di chi fa il giornalista gratis eppure insiste, insiste, insiste convinto che un giorno ce la farà. Tanta testardaggine ha bisogno di un Sindacato che accompagni, che insegua i suoi giornalisti di ieri, oggi e domani come le notizie messe in circolo dai guru delle piattaforme rincorrono gli utenti.
Un Sindacato che cinguetti, che alimenti like e dis-like, ma che sia sempre in rete. Ecco la Milano del giornalismo che immaginiamo. Al passo con il resto della città.
E sinceramente fa male stare un anno senza Circolo e far finta che nulla sia successo. L’informazione deve essere fatta detonare, non va silenziata. Mica i giornalisti devono gridare quando chiude il Circolo del Pd di Testaccio e non dire nulla quando vengono sfrattati dalla casa loro. Che poi è di tutti. E Milano dirà grazie. Anzi, già lo fa.
I nove candidati di Stampa Libera e Indipendente al Consiglio Direttivo Alg (si vota da oggi, venerdì 30 novembre, a lunedì 3 dicembre):
Antonello Capone
La Gazzetta dello Sport
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Riccardo Bianchi
La Provincia di Como – ÈSport Como
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Stefano Biolchini
Il Sole 24 Ore
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Tiziana Cairati
Free Lance – La Repubblica – La Stampa
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Giusi Galimberti
Famiglia Cristiana
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Manlio Gasparotto
Corriere della Sera
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Marco Lanza
La7 – Golf Telebision
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Cinzia Meoni
Free lance – Il Giornale
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Daniele Rossignoli
AdnKronos