RAGUSA – Il giornalista freelance Gaetano Pulvirenti è stato assolto con formula piena dal Tribunale monocratico di Ragusa dal reato di avere organizzato una manifestazione senza informare la questura. Il 6 ottobre del 2014 si era recato al Centro di prima accoglienza di Pozzallo assieme a due attiviste per i diritti umani, dove stando ad alcune fonti, aveva saputo che diversi migranti di prevalente origine siriana, stavano protestando: non volevano farsi prendere le impronte digitali perché, dal loro punto di vista, in virtù del regolamento Eurodac collegato al trattato di Dublino Ter, quelle impronte avrebbero ancorato all’Italia le successive pratiche di asilo e protezione internazionale e invece loro avrebbero voluto lasciare subito il Paese.
Nel cuore della notte Pulvirenti arrivò al Centro chiedendo di potere entrare per documentare quanto accadeva, ma non gli venne accordato. I migranti allora uscirono e si creò un po’ di confusione.
Pulvirenti e Elisa Ronsisvalle (la posizione del terzo soggetto venne stralciata) vennero rinviati giudizio per avere promosso una riunione in luogo pubblico senza averne chiesto permesso al questore nei tempi previsti, reato penale per il quale è prevista una pena massima di 6 mesi e una ammenda da 103 a 413 euro.
I due, difesi dagli avvocati Rosa Emanuela Lo Faro, Serena Romano e Gianluca Vitale, sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste.
«È stato riaffermato e riconosciuto il diritto e la libertà della stampa e dei fotoreporter di documentare. I giornalisti non possono essere imbavagliati», commenta l’avvocato Lo Faro. (agi)
La sua “colpa”: essere entrato nel Centro di Pozzallo per documentare una protesta