SARZANA (La Spezia)– Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, e il giornalista Michele Albanese, responsabile della legalità per la Fnsi, la Federazione nazionale della stampa italiana, incontreranno i cittadini giovedì prossimo, 29 agosto, alle ore 18, in Piazza De Andrè a Sarzana. Un dibattito pubblico, dal titolo “Ad alta voce”, organizzato nell’ambito di “E!State liberi!”, i campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie a cura di Libera e Spi Cgil, in cui i due relatori parleranno delle proprie esperienze ed iniziative di attività sindacale e giornalistica per la legalità e contro le mafie.
Michele Albanese, 55 anni, è un giornalista calabrese a cui il 17 luglio 2014 la ‘ndrangheta ha cambiato, suo malgrado, la vita. Da quasi quattro anni vive sotto scorta perché l’organizzazione criminale ha un piano per ucciderlo. Albanese collabora con il Quotidiano del Sud e con l’Ansa ed è consigliere nazionale della Federazione nazionale della stampa con delega ai progetti per la legalità. Vive nella Piana di Gioia Tauro.
Sempre nell’ambito di “E!State liberi!” oggi, martedì 27 agosto, alle 15, presso il Quarto Piano di Via Landinelli 42, sempre a Sarzana, Lara Ghiglione, segretario generale della Cgil spezzina, terrà una lezione aperta dal titolo “Silenzio, parlano le mafie”, studio sui linguaggi mafiosi di ieri ed oggi.
“E!State liberi!” è progetto di Libera, in collaborazione con Spi Cgil, finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati. Il primo gruppo di partecipanti ha terminato la prima settimana a Ca’ Carnevale e da lunedì ci sono i nuovi partecipanti che si fermeranno sino a domenica. La casa famiglia Ca’ Carnevale, tra mare e colline, è una delle poche e più significative esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati in Liguria.
A Sarzana, la rete di Libera è un esempio di mobilitazione, in particolare nelle scuole e tra le associazioni, attiva da dieci anni, anche nel segno della memoria di Dario Capolicchio, sarzanese e vittima della strage mafiosa di via dei Georgofili. Il progetto nasce dall’iniziativa congiunta dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi e impegnata da allora nella lotta all’emarginazione e alla povertà in tutto il mondo, e del consorzio di cooperative sociali Cometa, portabandiera di un’esperienza di contrasto alle dipendenze nello spezzino da più di quarant’anni: insieme a loro, anche Acli, Agesci, Volontari di Crescita Comunitaria, Il Pungiglione, L’égalité, La Missione Sportiva, l’I.I.S. Parentucelli Arzelà, L’égalité.
Ca’ Carnevale è un’antica proprietà colonica, inserita in un contesto di particolare pregio paesaggistico: oltre alla casa, il compendio comprende altri manufatti ancora allo stato grezzo e terreno per circa 22.000 metri quadrati di estensione. (giornalistitalia.it)