CITTÀ DEL MESSICO – Juan Carlos Huerta, giornalista radio-televisivo nello Stato messicano di Tabasco – nel sud est del Paese, sulla costa caraibica – è stato ucciso ieri mentre usciva dalla sua casa a Villahermosa, capitale dello Stato.
Il governatore di Tabasco, Arturo Nunez, ha confermato l’uccisione di Huerta, che conduceva il programma radiofonico “Sin reservas” e collaborava anche con la tv locale Notinueve, escludendo si sia trattato di una rapina finita male: «I suoi assassini sono andati direttamente ad ucciderlo», ha detto.
Huerta è il quarto giornalista ucciso in Messico nel 2018, e il 32esimo dall’inizio dell’amministrazione del presidente Enrique Pena Nieto, nel dicembre del 2012.
Il suo omicidio, inoltre, è avvenuto nel primo anniversario dell’uccisione del suo collega Javier Valdez, noto specialista di narcotraffico freddato davanti alla sede del suo giornale a Culiacan, capitale dello stato di Sinaloa, senza che finora siano stati identificati o catturati i suoi assassini. (ats)
Il governatore di Tabasco esclude la rapina: “Sono andati direttamente ad ucciderlo”