CORDOBA (Messico) – Un giornalista è stato ritrovato decapitato nello Stato orientale di Veracruz, uno dei territori più violenti del Messico, dove gruppi criminali prendono spesso di mira i professionisti dell’informazione. A comunicare il macabro ritrovamento sono state fonti di polizia locale e organizzazioni per i diritti umani che hanno chiesto l’apertura di un’inchiesta incentrata sulle attività di Julio Valdivia, giornalista 41enne del quotidiano Diario El Mundo de Cordoba.
«Condanno la vigliacca uccisione del giornalista Julio Valdivia. In coordinamento con l’ufficio del procuratore generale dello Stato, utilizzeremo tutte le risorse a disposizione per ritrovare i responsabili», ha dichiarato il locale capo della polizia, Hugo Gutierrez.
Secondo quanto riferito dal quotidiano, il corpo del giornalista e la sua moto sono stati rinvenuti lungo una ferrovia, in una zona montuosa del comune di Tezonapa.
Sull’account Twitter del giornale emerge che solo due giorni fa Valdivia aveva coperto la notizia di uno scontro tra la polizia e un gruppo di presunti criminali, nel municipio di Cosolapa. Dopo la conferma della sua uccisione, il sito del giornale ha rivelato che la procura sta indagando per accertare se il crimine sia collegato alla sua professione.
Il presidente della Commissione per la protezione dei giornalisti (Cpj) a Veracruz, Ana Laura Perez, ha sottolineato che Valdivia ha lavorato in «una zona complicata in cui operano gruppi criminali», suggerendo che l’inchiesta deve concentrarsi sui suoi articoli di cronaca ed inchieste per capire se quello che ha scritto possa averli disturbati.
Secondo l’organizzazione Reporter Senza Frontiere (Rsf), Valdivia è il quinto giornalista assassinato dall’inizio del 2020 in Messico, uno dei Paesi più pericolosi al mondo per chi svolge questa attività. Dal 2000 oltre un centinaio di esponenti del mondo della stampa e dei media è stato ucciso, ma nel 90% dei casi i crimini sono rimasti impuniti. (agi)