UDINE – Il giornalista Renato D’Argenio, consigliere nazionale della Figec Cisal, è stato eletto nel Comitato di redazione del quotidiano Messaggero Veneto in un frangente particolarmente complesso e delicato per la storica testata del Friuli.
Infatti, il gruppo NEM, Nord Est Media, neocostituita società che ha rilevato dal gruppo Gedi il Messaggero Veneto, Il Piccolo, Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi e Nordest Economia, ha comunicato in questi giorni ai comitati di redazione di un piano di riorganizzazione che prevede 36 prepensionamenti nel 2024 su 137 giornalisti, di cui 20 nel solo Friuli Venezia Giulia: 11 al Messaggero Veneto e 9 a Il Piccolo.
Una riduzione importante che andrebbe a mettere a serio rischio il mantenimento degli standard di qualità e contenuti che hanno da sempre contraddistinto il lavoro dei giornalisti del Messaggero Veneto, impegnati quotidianamente a garantire ai lettori un giornale ricco di proposte informative diffuse su un territorio di confine ampio e variegato com’è quello del Friuli Venezia Giulia.
Renato D’Argenio, assieme al segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, e al fiduciario del Friuli Venezia Giulia, Andrea Bulgarelli, rivolgono al Gruppo Nem la richiesta di «garantire lo standard occupazionale, perché lo “svuotamento” delle redazioni implicherebbe un grave danno per la comunità sociale di riferimento, mettendo a rischio la continuità e il futuro della testata».
Figec Cisal chiede al Governo e al Parlamento di «vigilare affinché gli stati di crisi sostenuti con il denaro pubblico non siano licenziamenti vestiti da “pre-pensionamenti” dal forte impatto finanziario e psicologico su giornaliste e giornalisti che, con grande professionalità, stanno svolgendo quotidianamente il loro lavoro».
Sulle uscite anticipate, inoltre, per il sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione, Figec Cisal, «è importante che le istituzioni vigilino affinché ci sia la reale garanzia di assunzioni in numero almeno corrispondente». (giornalistitalia.it)