Depositate oggi le motivazioni: “non vi sono prove sufficienti” anche per Confalonieri

Mediatrade: Berlusconi jr estraneo alla frode

Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

MILANO – “Non vi sono prove sufficienti per attribuire alcuna responsabilità” a Pier Silvio Berlusconi e a Fedele Confalonieri, i quali sono risultati estranei al “sistema di frode”. E’ quanto emerge dalle motivazioni della sentenza con cui la seconda sezione penale del Tribunale di Milano lo scorso luglio ha assolto il vice presidente, il presidente Mediaset e tutti gli altri imputati per il caso Mediatrade.
Come si legge nelle motivazioni depositate oggi, “non vi sono (…) prove sufficienti (…) per attribuire alcuna responsabilità a Confalonieri, il quale è risultato estraneo al sistema frode, non ha mai svolto alcun ruolo nella predisposizione delle dichiarazioni fiscali la cui materia, stante l’articolata organizzazione aziendale ad altri era stata delegata; non risulta – prosegue il Tribunale – che vi sia stata alcuna ingerenza” da parte dell’attuale presidente di Mediaset “nei confronti di coloro che erano a ciò deputati”.
In più nemmeno la “sua ‘inerzia’, a fronte della mancanza, anche da parte delle persone delegate, di elementi in base ai quali predisporre dei correttivi agli ammortamenti, può essere interpretata come intenzionale e consapevole volontà di beneficiare della falsità derivata nella dichiarazione consolidata per evadere l’imposta di gruppo”.
Stesse valutazioni, si legge nel documento, riguarda Pier Silvio Berlusconi il quale “dalle complessive risultanze dichiarative e documentali non risulta (…) abbia contribuito alla realizzazione del reato o, se pur consapevole del meccanismo fraudolento in atto nell’acquisizione dei diritti, non abbia impedito che esso comunque si realizzasse al fine di evadere l’imposta”.
Il Tribunale, poi, nelle motivazioni sottolinea, facendo proprio uno dei punti della tesi difensiva, che “le prove emerse devono essere necessariamente valutate avendo comunque presente il nuovo scenario che, a partire dal 1999 in poi, si attua sia nel mercato dei diritti, in generale, sia nel gruppo Mediaset a livello societario e di organizzazione aziendale e di uomini, sia in Paramount”.
Una nuova situazione che “già veniva rilevata dai giudici della Corte d’Appello” nel processo sulle presunte irregolarità della compravendita dei diritti tv Mediaset – da cui è nato il procedimento Mediatrade – e per il quale Silvio Berlusconi, condannato definitivamente a 4 anni di carcere, tre dei quali condonati, ora sta scontando un anno in affidamento in prova ai servizi sociali. (Ansa)

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