MILANO – Mediaset è pronta a partecipare da regista al progetto per costituire un broadcaster europeo, un gruppo di cui vuole essere “locomotiva” e “primo azionista”. Questo l’obiettivo indicato dai vertici del gruppo televisivo nel corso dell’assemblea degli azionisti, tenutasi a Cologno Monzese, alle porte di Milano. Assemblea a cui è stato precluso l’ingresso al rappresentante di Simon Fiduciaria, il trust che custodisce il 19,19% del capitale di Mediaset detenuto da Vivendi. Perché per il Cda del Biscione il gruppo francese ha acquistato e detiene la partecipazione in Mediaset in violazione, fra l’altro, degli obblighi previsti da contratto siglato nell’aprile del 2016 per la cessione di Mediaset Premium, poi non rispettato da Vivendi.
Ma dopo lo shock causato dal mancato rispetto del contratto su Mediaset Premium e il tentativo di scalata da parte di Vivendi, il gruppo che fa capo alla famiglia Berlusconi ha dimostrato di saper reagire. L’accordo con Sky “è una storia di grande reattività da parte nostra”, ha spiegato il presidente del gruppo, Fedele Confalonieri.
“Abbiamo saputo reagire con prontezza e oggi, con Sky, Mediaset può allargare la copertura multipiattaforma dei propri canali pay, diventare editore su tutte le piattaforme, con il satellite pay, estendere l’utilizzo della propria piattaforma ad altri operatori”. E “il secondo importante passo” è stato siglato nel maggio scorso con Telecom Italia.
Entrambi gli accordi “avranno un impatto incrementale” sui conti del gruppo, ma ora Mediaset punta a fare un salto anche dimensionale. Il progetto di creare un broadcaster paneuropeo, ha spiegato Confalonieri, “oggi è un dossier presente in tutti i piani strategici dei principali gruppi del continente. Anche noi siamo pronti a entrare in questo scenario, l’unico possibile se pensiamo alle nostre dimensioni in Italia, alla nostra capacità di fare editoria oltre confine, la Spagna, alla nostra bravura nel confezionare contenuti tv”. E del progetto Mediaset vuole essere primo azionista e “locomotiva trainante”, ha spiegato il vicepresidente e amministratore delegato del gruppo, Pier Silvio Berlusconi.
L’amministratore delegato di Mediaset ha sottolineato che il Biscione potrebbe essere il primo azionista del futuro gruppo, ma ha precisato che la società non pensa solo a un progetto con gruppi più piccoli. Per il momento, ha detto Pier Silvio Berlusconi, “non possiamo parlare di colloqui e di trattative di nessun tipo. Siamo molto interessati alla creazione di un soggetto europeo”, per il quale “stiamo valutando tutte le possibilità e tutti i soggetti”. Nel progetto non è prevista la partecipazione di Vivendi, che non sarà “direttamente coinvolta a livello industriale”, ma solo come azionista di Mediaset. La crescita internazionale, ha continuato Confalonieri, servirà per “creare una scala di business più ampia” per puntare a opportunità ora fuori portata, per “rafforzare la leadership nei contenuti sia in termini di produzioni locali che di acquisizione dei diritti internazionali” e per effettuare investimenti adeguati nei contenuti, nella tecnologia e nei servizi.
Intanto la raccolta pubblicitaria prosegue positiva per il gruppo per il contributo dei Mondiali di calcio di Russia, trasmessi in esclusiva. “Chiuderemo il primo semestre con il segno più davanti, che, visto l’andamento del mercato, è un segno più importante”, ha detto Pier Silvio Berlusconi, che ha precisato che senza Mondiali la raccolta “sarebbe negativa”. In particolare la raccolta sui Mondiali “sta andando molto bene, sopra le nostre aspettative. È un evento che non solo si ripagherà, ma creerà margine”.
Per il gruppo la media di ascolto delle prime 36 partite dei Mondiali è stata del 26% di share, con 4 milioni di spettatori. Un ascolto medio superiore al 2014, quando gli incontri dei mondiali, a cui partecipò anche l’Italia, trasmessi su Rai e Sky ottennero mediamente 3,5 milioni di spettatori. “Il nostro mondiale è quello con il più
alto ascolto degli ultimi vent’anni”, ha aggiunto Confalonieri.
Sempre sul fronte del calcio, Mediaset sta trattando con Perform e Sky per la ritrasmissione delle partite della serie A. “Stiamo parlando con Perform e con l’operatore satellitare per dare agli abbonati Premium l’offerta calcio”, ha spiegato Berlusconi. “Penso che a breve sapremo qualcosa”. Se la trattativa andrà a buon fine, ha continuato, “si tratterebbe di un accordo senza minimo garantito che sottoscriveremo se non sarà peggiorativo rispetto a quanto detto al piano di Londra”.
Nessuna novità sul fronte delle dispute legali con Vivendi. Con i francesi “a oggi non ci sono trattative, siamo alle vie legali”, ha detto l’ad del gruppo. Con Vivendi, ha aggiunto Confalonieri, le cause legali “sono ancora in corso, la giustizia italiana è veloce come sappiamo”.
Infine, l’assemblea degli azionisti di Mediaset, oltre ad approvare gli altri punti all’ordine del giorno, ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica per il prossimo triennio. La lista 2, presentata dall’azionista Fininvest, ha ottenuto il 91% dei voti del capitale presente in assemblea e ha indicato Fedele Confalonieri, confermato presidente del gruppo, Pier Silvio Berlusconi, Marco Giordani, Gina Nieri, Niccolò Querci, Stefano Sala, Marina Berlusconi, Danilo Pellegrino, Carlo Secchi, Marina Brogi, Francesca Mariotti e Andrea Canepa. La lista 1, presentata dai fondi, ha nominato Giulio Gallazzi, Costanza Esclapon e Raffaele Cappiello. “Ringrazio per gli applausi e ringrazio per la fiducia”, ha detto Confalonieri al termine della votazione. (adnkronos)
Confalonieri: “Pronti a creare un broadcaster europeo”
“Mediaset guarda con interesse a partecipare alla creazione di un broadcaster europeo”. Ha, dunque, detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, nel suo intervento all’assemblea degli azionisti del gruppo televisivo. “È evidente che noi, che siamo un gruppo fortemente ancorato ai mercati italiani e spagnolo, dobbiamo guardare con interesse a una prospettiva di crescita internazionale nel nostro alveo naturale che è l’Europa”.
Una crescita internazionale “per creare una scala di business più ampia che permetta di perseguire opportunità che oggi non sono alla nostra portata, per rafforzare la leadership nei contenuti sia in termini di produzioni locali che di acquisizione dei dritti internazionali e per effettuare investimenti dimensionalmente adeguati in ambiti chiave per lo sviluppo quali contenuti, tecnologia, dati e servizi over the top”.
Confalonieri ha sottolineato che “quello che fino a poco tempo fa era considerato qualcosa di non realistico, la creazione di un broadcaster pan-europeo, oggi è un dossier presente in tutti i piani strategici dei principali gruppi del continente. Anche noi siamo pronti a entrare in questo scenario, l’unico possibile se pensiamo alle nostre dimensioni in Italia, alla nostra capacità di fare editoria oltre confine, la Spagna, alla nostra bravura nel confezionare contenuti tv”. (adnkronos)