MILANO – La crisi ha portato un solo anno in perdita, sull’integrazione delle attività pay tv e sui colloqui con Telefonica “le valutazioni sono in corso”, la pubblicità si è mossa per aprile, ma non ci sono stime per l’intero 2014. È una Mediaset che esce, comunque, bene dai dati dell’anno scorso, con risultati quasi tutti sopra le attese degli analisti.
Nel 2013 il Biscione ha registrato un utile di 8,9 milioni rispetto al rosso di 287 milioni dell’anno precedente, che fu in gran parte imputabile all’impatto delle svalutazioni. Ancora niente dividendo e prosegue il calo dei ricavi: 3,4 miliardi (l’unico dato al di sotto delle attese medie) contro 3,7.
Quello che fa veramente la differenza è stato il taglio dei costi. I risparmi in Italia hanno raggiunto 617 milioni annui rispetto al 2011, un dato che supera largamente e con un anno di anticipo l’obiettivo di 450 milioni: i costi operativi totali calano del 22% a 2,4 miliardi. Così il risultato operativo è positivo per 246 milioni contro il negativo di 235 milioni del 2102.
L’indebitamento finanziario è fortemente sceso a quota 1,45 miliardi rispetto al dato precedente di 1,71. Nei primi tre mesi 2014 la raccolta pubblicitaria in Italia è ancora “leggermente negativa, con un marcato miglioramento nel mese di aprile”.
“C’è stata una forte domanda”, spiega il managing director di Publitalia, Luigi Colombo, anche se la crescita è “a una cifra” e si confronta con il forte calo accusato nell’aprile 2013. I ricavi di Mediaset Premium da abbonamenti e carte prepagate si attestano a 552 milioni (+6,6%) mentre quelli di “EI Towers” sono stabili a quota 233 milioni. Ma è la partita pay tv quella sulla quale gli analisti finanziari tentano di avere informazioni, senza riuscirci.
Il progetto di integrare le attività italiane e spagnole “è in fase di valutazione”, comunque non si pensa di vendere singole quote di Mediaset Premium, afferma il direttore finanziario del Biscione, Marco Giordani.
Si stanno studiando i tempi per unire in un unico veicolo Mediaset Premium e il 22% di Digital plus, la stessa quota in mano a Telefonica, mentre il resto è stato messo sul mercato da Prisa.
“Non posso escludere che qualcuno voglia entrare” nella nuova società e “sceglieremo il meglio per tutti gli azionisti”, risponde Giordani all’ipotesi che di Digital plus si possa fare 50-50 con Telefonica. Lasciando la sensazione che il dossier sia pronto a sbloccarsi. (Ansa).
Nel 2013 ha registrato un utile di 8,9 milioni rispetto al rosso di 287 milioni del 2012