NOVARA – Il giornalista e antropologo Maurizio Leigheb, nel suo libro d’imminente pubblicazione, racconta il dramma delle popolazioni che stanno scomparendo. Titolo: “Noi e gli altri”. Casa editrice: la valdostana Carattere Mobile di Chatillon.
Nei capitoli che costituiscono il suo lavoro editoriale, lo studioso descrive le tradizioni, i simboli, le concezioni religiose e le lingue di queste tribù. In particolare, è stato colpito dal genocidio degli indigeni dell’Amazzonia e dal rischio d’estinzione degli Jarawa delle isole Andamene.
«In questo volume – precisa Leigheb – ho voluto raccogliere i pensieri di una vita. Una specie di riassunto di tante missioni di studio fra civiltà quasi del tutto sconosciute».
Leigheb (cognome che farebbe pensare a un tedesco) in realtà è un novarese purosangue che dei suoi 76 anni ne ha trascorsi una cinquantina in giro per il mondo.
Periodicamente ha lasciato la cupola di San Gaudenzio per raggiungere i posti più impensabili e remoti della terra. Questi suoi viaggi hanno prodotto una quantità straordinarie di documentari cinematografici e di pubblicazioni scritte.
In Amazzonia, ha assistito al “mercato delle bambine”. Nel Borneo, ha incontrato i “cercatori di nidi di rondine”. In Nuova Guinea ha conosciuto i cannibali. E in Niger ha marciato insieme agli “uomini governati dalla pioggia”.
«Non chiamatemi esploratore – tiene a dire Leigheb –. Il mestiere dell’antropologo, come quello del cronista, esige di consumare le scarpe. Senza la conoscenza diretta e prolungata dei luoghi, delle diverse civiltà e culture, rischia, nella migliore delle ipotesi, di essere un esercizio accademico».
Leigheb, studioso di fama mondiale, offre anche una formidabile chiave di lettura dei fenomeni della globalizzazione e dei problemi della civiltà multietnica. (giornalistitalia.it)
In “Noi e gli altri” racconta i popoli in via di estinzione e l’incontro con i cannibali