ROMA – In occasione del 110° anniversario dalla fondazione dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, Asei, nella prestigiosa cornice delle Terme di Diocleziano, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è stato presentato il documentario “La storia siamo (anche) noi” commissionato alla regista Diana Ferrero. Un racconto corale dei servizi sul campo, le notizie in esclusiva e le sfide di alcuni corrispondenti stranieri a Roma, dai “grandi” decani delle testate storiche ai giovani battitori liberi che si ingegnano ogni giorno per trovare il loro posto nella professione.
L’Associazione della Stampa Estera in Italia nasce nel 1912 a Roma ed è al giorno d’oggi la più grande organizzazione di corrispondenti esteri nel mondo, con circa 450 soci, tra Roma e Milano, da 54 Paesi che rappresentano oltre 800 testate.
La storia dell’Associazione della Stampa Estera in Italia inizia nel famoso Caffè Faraglia a Piazza Venezia, quando il 17 febbraio del 1912 per la prima volta 14 giornalisti da 6 paesi diversi decisero di associarsi.
La sede attuale è in Via dell’Umiltà ed ancora oggi il suo ruolo è quello del giorno della fondazione: offrire ai giornalisti stranieri servizi, assistenza professionale e vita sociale, ed alla città di Roma e al paese, una finestra sul mondo, un canale di comunicazione diretto con decine di paesi attraverso i soci corrispondenti. Il documentario ha l’obiettivo di raccogliere testimonianze importanti da parte dei soci giornalisti, le cui vite si sono intrecciate con la storia dell’Italia negli ultimi 110 anni.
110 anni di storia. I migliori giornalisti da tutto il mondo. Gli eventi, i personaggi, gli incontri, le conquiste e i premi che hanno segnato la storia d’Italia dal 1912 ad oggi, attraversando due guerre mondiali, riassunti in 47 minuti.
La francese Marcelle Padovani racconta la mafia e l’antimafia attraverso le sue interviste a porte chiuse con Giovanni Falcone; la messicana Valentina Alazraki rievoca i suoi 40 anni da vaticanista al fianco di cinque Papi; l’americana Patricia Thomas testimonia la sua presenza nel coprire sbarchi di migranti e proteste; l’iraniano Hamid Masoumi Nejad descrive il suo lavoro da tuttofare coprendo politica e manifestazioni.
La presidente, Esma Çakır, turca, sfoglia gli archivi dell’associazione dai tempi di Mussolini, e ci riporta al presente con la missione di rappresentare i giornalisti indipendenti nell’era digitale e coprire l’Italia ai tempi del Covid.
Tra terremoti, migrazioni, politica, pandemia, arte e cibo, si costruisce così il mosaico del lavoro quotidiano di centinaia di giornalisti, italiani ed esteri, che da anni coprono l’Italia per i giornali, con i mezzi di comunicazione di massa internazionali.
Attraverso il racconto delle attività dell’associazione – dal premio cinematografico Globo D’Oro al Gruppo dello Sport, a quello della Cultura – il documentario è la fotografia di 110 di storia italiana, ma anche l’excursus di una professione in evoluzione, e soprattutto un racconto umano. Il racconto di chi è stato testimone della storia e ha avuto il privilegio e la responsabilità di capire, interpretare e raccontare l’Italia al resto del mondo. (giornalistitalia.it)
Gianfranco Nitti