Corriere del Mezzogiorno: nel giro di poche ore la petizione popolare raccoglie 500 firme

Matera, così Cairo tradisce la città della cultura

Urbano Cairo, editore di Rcs

MATERA – Sono arrivate in poche ore da tutta Italia e hanno coinvolti semplici cittadini, studenti, professionisti, esponenti delle istituzioni, associazioni, musicisti. Le 500 firme raccolte dal Comitato spontaneo di cittadini materani che contestano la decisione dell’editore del Corriere della Sera, Urbano Cairo, di eliminare l’edizione di Matera del Corriere del Mezzogiorno, segnano un momento di straordinaria condivisione che sta superando steccati geografici e ideologici, in un momento in cui le divisioni si fanno sentire in modo insistente.

Antonella Ciervo

«Alla vigilia del 1° maggio – afferma il Comitato – la difesa del posto di lavoro della giornalista Antonella Ciervo, firma materana del Corriere del Mezzogiorno, diventa una battaglia per i diritti ancora più forte che si unisce al segno dell’identità materana e lucana messa da parte dalla decisione di chi è arrivato nel 2019 e, pensando di aver trovato una terra di conquista, non ha pensato nemmeno un attimo a chiudere le porte di un quotidiano storico come il Corriere della Sera nella città che è stata Capitale europea della Cultura e che è ancora oggi il simbolo di un Sud che non si arrende e fa della resilienza e del riscatto le sue parole d’ordine».
«Il diritto ad accedere all’informazione e alla conoscenza – sottolineano i firmatari della petizione – appartiene a ogni singolo cittadino e per questo non deve essere ignorato né calpestato. Anche per queste ragioni, è ancora più incomprensibile e inaccettabile la decisione di tentare di ridurre al silenzio una città, una comunità, un territorio che tanto ha dato e continua a dare in termini di civiltà, condivisione, valore culturale».
«Siamo semplici cittadini, ma – conclude il Comitato spontaneo – sentiamo di poterci mettere al fianco delle principali istituzioni materane e della regione nell’esprimere il nostro forte no al tentativo di vedere Matera come una terra da cui depredare senza restituire».
La raccolta di firme continuerà «perché la nostra voce è ascoltata dagli italiani convinti che ogni luogo abbia diritto al rispetto e alla dignità». (giornalistitalia.it)

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