Lo storico giornale diretto da Rosa Rubino al centro del master di giornalismo della Lumsa

Mario Nanni: “Il Vomere, un modello a cui guardare”

Rosa Rubino con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

ROMA – Il Vomere, lo storico giornale fondato a Marsala il 12 luglio del 1896 da Vito Rubino e oggi diretto da Rosa Rubino, al centro di una delle lezioni del Corso di Giornalismo della Lumsa: è accaduto al termine del ciclo formativo tenuto da Mario Nanni, giornalista parlamentare di lungo corso (basti ricordare la ultima sua fatica letteraria, “Parlamento sotterraneo. Miserie e nobiltà, scene e figure di ieri e di oggi”, Rubbettino editore) e docente al Master biennale dedicato ai futuri professionisti dell’informazione. Nel riportare gli esempi più significativi nell’ambito della stampa locale, infatti, Nanni ha descritto agli studenti la storia del Vomere, sottolineando come si tratti di “un unicum nel panorama editoriale italiano”.

Mario Nanni

«Ho ritenuto giusto –  spiega Mario Nanni –, nell’ultimo giorno di corso al master di giornalismo della Lumsa, rivolgermi alle iscritte e agli scritti con parole di incoraggiamento e sostegno. Ho augurato loro di fare una buona prova all’esame di Stato per diventare giornalisti professionisti. Li ho esortati a portare un’aria fresca e nuova nel panorama della stampa italiana, raccontando la realtà con verità e completezza, da testimoni del proprio tempo. Ho augurato a ragazzi e ragazze di fare, perché no, anche carriera. Di diventare direttori. E, rivolgendomi in particolare alle ragazze, – prosegue Nanni – ho tracciato brevemente la storia del giornalismo italiano in cui la presenza delle donne è stata per anni marginale, confinate com’erano come redattrici di moda, di cucina. Oggi per fortuna non è più così. Le donne direttori di giornali sono, però, ancora pochissime. Perciò ho indicato l’esempio di Rosa Rubino, che dirige da anni il giornale più antico della Sicilia, Il Vomere, che metaforicamente scava nella nobile terra della Sicilia, interpretandone lo spirito del tempo. Rosa Rubino, che alla passione giornalistica unisce un forte impegno civile e culturale, merita di essere annoverata tra i grandi Siciliani di oggi».

Il primo numero del Vomere (12 luglio 1896)

Pubblicato senza soluzione di continuità dal 1896 ad oggi, Il Vomere fu stampato per la prima volta a Marsala dalla Tipografia di Giacomo Martoglio in 2500 copie. Inizialmente ad uscita settimanale gratuita, la domenica, aveva una foliazione di 4 pagine.
Obiettivo del fondatore Vito Rubino era quello di offrire, attraverso un nuovo giornale, un orizzonte di riferimento e uno strumento di rinascita sociale, civile e culturale in una delle fasi di maggiore criticità della storia siciliana e nazionale: alle spalle la sconfitta di Adua e la repressione violenta dei Fasci dei Lavoratori; da fronteggiare, nel difficile presente, l’invasione della fillossera – che aveva distrutto in Sicilia 96.240 ettari di vigneto, con una perdita di 3/4 delle giornate di lavoro – ma anche la piaga dell’analfabetismo e i crescenti flussi migratori, che stavano allontanando dalla loro patria centinaia di migliaia di lavoratori.
Il periodico di Marsala ha, dunque, attraversato i secoli accompagnando, “con la sua voce indipendente e libera”, le fasi più importanti della storia siciliana e nazionale e rappresenta indubbiamente una delle fonti più significative e utili alla ricostruzione della memoria collettiva della città di Marsala e dell’intero Paese.
Dopo il 1923, la direzione del Vomere è passata ad Alfredo e quindi a Riccardo Rubino (con la stretta collaborazione della moglie Olga). Dal 1987 il direttore è Rosa Rubino che appartiene alla terza generazione del fondatore. Al suo fianco, in qualità di direttore editoriale, il fratello Alfredo Rubino, fratello di Rosa. Condirettore è Riccardo Rubino, figlio di Alfredo (la quarta generazione della famiglia).

Il Vomere oggi

«Ringrazio di cuore Mario Nanni, giornalista parlamentare e scrittore di altissima competenza professionale, per aver parlato ai suoi studenti della storia del mio giornale – confida a Giornalisti Italia Rosa Rubino –. Dirigere una testata non è semplice. Gli addetti ai lavori conoscono perfettamente le luci e le ombre, la grandezza e la bellezza, ma anche la complessità del giornalismo, lavoro sempre più simile ad una missione, una vocazione piuttosto che una professione».
«Un giornale – sottolinea il direttore del Vomere – è sempre, prima di tutto, una narrazione della realtà. Raccontare il mondo, locale o globale, richiede dedizione totale, disponibilità all’ascolto, passione e amore per le proprie radici. Sono convinta che, quando è alta e nutrita di valori, l’informazione contiene sempre, dentro di sé, un plusvalore di “formazione”: promuove il progresso, fa crescere, emancipa, rafforza le identità e le aggrega in comunità, preoccupandosi di legare saldamente il futuro alle origini. È stato questo, sin dalla sua fondazione, l’obiettivo del Vomere. Perciò sono onorata e felice del fatto che la sua storia e il suo esempio siano stati oggetto di una delle lezioni del Corso di Giornalismo della più importante Università cattolica del nostro Paese». (giornalistitalia.it)

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