ROMA – S’intitola “Il curioso giornalista” il libro che promette di addentrarsi nei meandri della professione tra le più ambite e difficili dei nostri tempi grazie alla penna e alla preziosa testimonianza di uno che, questo “mestiere”, lo conosce davvero: Mario Nanni.
Giornalista professionista dal 1976, cronista parlamentare dal 1977, Nanni ha seguito l’attività politica e parlamentare di Senato e Camera prima come redattore, poi come capo servizio e, quindi, come capo della redazione politica dell’Ansa. Insomma, una vita passata ad analizzare e raccontare le vicende dei più “alti” palazzi, con lo spirito mai domo del giornalista vecchio stampo. Che vorrebbe lasciare qualche traccia e, perché no, qualche “dritta” ai colleghi più giovani. Con questo spirito, il giornalista salentino adottato da Roma, ha scritto “Il curioso giornalista”, sottotitolo “Come vestire le notizie”: 360 pagine edite da Media Books (costo di copertina, 19 euro), disponibili su Amazon e nelle principali librerie on line. Anche in versione e-book su GooglePlay/Android, iTunes/Apple e Amazon/Kindle a 4,99 euro.
«È una sorta di viaggio all’interno della professione giornalistica, – anticipa Mario Nanni – dei suoi usi e costumi (e anche malcostumi). A cominciare dalla formazione delle giovani leve che si accostano a questo mestiere con tanto entusiasmo, ma spesso senza una adeguata preparazione tecnica e culturale».
Partendo da alcune esperienze di commissario all’esame di Stato per l’abilitazione professionale dei giornalisti, «presento, anzi rappresento ricorrendo alla forma del dialogo, alcune situazioni esemplari, alcuni casi anche esilaranti. L’intento non è satirico né denigratorio – sottolinea Nanni – ma conoscitivo e costruttivo, dato che nei capitoli successivi tratto, in positivo, questioni di linguaggio, di scrittura giornalistica, di stile, di deontologia».
Insomma, l’esperienza del “vecchio” cronista al servizio delle giovani leve: «Con alcune proposte, spunti, suggerimenti, soprattutto di metodo, per chi debba fare l’esame di giornalista, per chi l’abbia già fatto e svolga questo mestiere, per chi ami coltivare la scrittura, la memoria storica».
Molti i fili conduttori del libro di Mario Nanni: in primis «l’insistenza sulla necessità di coltivare lo studio della storia per capire il proprio tempo, dato che, come ammoniva Croce, la storia è sempre contemporanea; poi, la necessità di accostarsi al giornalismo con un curiosità e attenzione verso la realtà in cui si opera». E, ancora: «Il bisogno di attrezzarsi e di aggiornarsi sempre per meglio qualificare il proprio lavoro in un universo comunicativo che, con le innovazioni tecnologiche, la Rete ecc, ha profondamente modificato le condizioni del lavoro del giornalista ponendogli nuove sfide e doveri, nella consapevolezza – ammonisce Nanni – che questa sfida si possa e si debba vincere con l’arma della credibilità, della leggibilità e della riconoscibilità».
Attenzione: il libro «non è alla lettera un manuale, – parola d’autore – anche se, per alcuni aspetti di utilità e praticità, può anche essere tale. È, nel suo complesso, una rappresentazione di alcune questioni e situazioni, tecniche e comportamentali, della professione giornalistica, in cui compaiono figure di grandi giornalisti e di politici, visti, questi ultimi, con occhio più e meno critico nei loro rapporti con il mondo dell’informazione». (giornalistitalia.it)
Vi ringrazio cari colleghi di Giornalisti Italia per questo vostro prezioso contributo a far conoscere questo libro, pensato e scritto soprattutto per dare una mano alle nuove leve che vogliono intraprendere questa nostra difficile, ma pur sempre affascinante professione.