ROMA – Delegittimare i giornalisti, screditare la stampa, evitando rigorosamente il merito delle domande. Anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si aggiunge alla schiera dei populisti rampanti e, a margine della presentazione del concorso ippico di Piazza di Siena a Roma, pur di non rispondere ai cronisti sulla sua emarginazione dal Giubileo (il Governo gli preferirebbe il prefetto come interlocutore istituzionale) sceglie la metafora più usurata dell’analfabetismo militante: “I giornali non li leggo, ma li uso per incartare le uova”.
Sorprende che il sindaco di Roma non consideri i rischi di una comunicazione pubblica così violenta, appunto perché fondata sul discredito sociale e professionale, e in attesa di un suo ravvedimento, di un opportuno ripasso della storia recente e della Costituzione a cui dovrebbe rispetto oltre che fedeltà, l’Unione Nazionale Cronisti Italiani, presieduta da Alessandro Galimberti, esprime solidarietà ai colleghi dileggiati da Ignazio Marino e si unisce alla protesta del Sindacato Cronisti Romani guidato da Fabio Morabito.
L’Unci: “Il sindaco di Roma populista rampante contro i cronisti e non risponde”