ROMA – Due sorelle unite e poi divise ma sempre indissolubilmente legate. È alla storia di Silvia e Carolina, cinque anni di distanza una dell’altra che la giornalista Maria Lombardi ha dedicato il suo primo romanzo “Finirà questo silenzio” (CartaCanta editore, pagine 183, euro 14). Già autrice, con Sergio Scalia, di un saggio su “Facebook guida per l’uso” (Editori Riuniti), la Lombardi, che vive e lavora a Roma ed è originaria di Palermo, esordisce nella narrativa con un ritratto di famiglia dove regnano il disagio e la sofferenza ma anche la voglia di superarlo.
Silvia, 10 anni, e Carolina, 5 anni, sono due bambine che si aggrappano l’una all’altra per superare le difficoltà di fronte alle quali le mette la vita: la loro mamma è fragile e malata e il loro papà è distratto da una vita parallela a quella della sua famiglia. L’affetto è poco e bisogna accontentarsi di quello che c’è ma non sempre è facile.
“Come Trilli e Peter Pan. Io sono Trilli e tu Peter” dice Carolina alla sorella maggiore che per farla addormentare le racconta favole e storie immaginarie. Ma il destino le separerà.
Muore la madre e nulla sarà più come prima. Ecco “gli occhi di Caterina che sanno e non vogliono sapere e si aggrappano a Silvia e desiderano solo una risposta”. Fra le due sorelle comincia un lento allontanamento. Quando il padre porta nella loro casa la sua compagna con due figli, Silvia e Caterina vedranno sgretolarsi il loro rapporto simbiotico e dovranno fare i conti con un segreto legato alla morte della madre. Diventate Silvia giornalista e Caterina avvocato nello studio del padre, per anni condivideranno solo il silenzio, ma l’assenza amplificherà il loro legame. Le due sorelle si rincorrono, ormai donne vorrebbero rincontrarsi finchè si ritroveranno in una verità mai venuta a galla e davanti a un nuovo dolore da superare. “Silvia non risponde, l’ha cercata e forse poi si è pentita. E allora perché l’ha cercata?. Perchè ci ha ripensato?” pensa Caterina. In questo romanzo d’esordio la Lombardi, che è laureata in filosofia, ci spinge a fare i conti con gli inganni, le paure, e soprattutto con quel non detto che spesso inchioda le famiglie in un complicato intrecciarsi di emozioni e sentimenti. Cronista di nera e giudiziaria, si è occupata anche di Vaticano e temi sociali e in “Finirà questo silenzio” ci regala una scrittura poetica, un romanzo in cui il dolore e la sofferenza sono raccontati in modo lieve ma incisivo. “Chissà dove va a finire questo mare imperfetto, ladro di cielo. Sfonda lo spazio ma è solo un infinito fasullo” scrive la Lombardi. “È il mio mare – dice – dalle ciglia blu, sono nata con lui e lui con me, tra questi scogli grigi per sempre affilati nell’anima”. (Ansa)
Mauretta Capuano