ROMA – MGM, ovvero Metro Goldwyn Mayer, ma anche Maria Giovanna Maglie… sapeva ridere del suo ego vulcanico, esorbitante, Mariagiò, come l’ho sempre
chiamata. Lei all’Unità, io a Repubblica, lei inviata, in giro per il mondo, io redattrice ordinaria.
Eravamo amiche, matte, allegre, con Sara Scalia, organizzammo una festa di compleanno sulla spiaggia di Stromboli, invitammo tutto il paese, e finimmo all’alba, litigando su temi politici, come sempre.
Se l’avventura all’Unità non fosse finita con una causa che, credo, vinse la Maglie, forse lei non sarebbe diventata l’accesa “polemista” per eccellenza. E sempre contro il P.C.I. contro la Sinistra che, secondo lei, l’aveva tradita. Un sentimento che non la lasciò mai, fino a posizionarsi in zona Destra – Destra. Ricordo la sua biografia dedicata alla Fallaci, con la sua scrittura lucida, tagliente, perfetta, proprio come Oriana. (giornalistitalia.it)
Andreina de Tomassi
Il suo ultimo pensiero è stato per Papa Francesco
Nata a Venezia il 3 agosto 1952, ha lavorato prima all’Unità come inviata in America Latina, poi in Rai come inviata in Medio Oriente, durante la prima guerra del Golfo, quindi corrispondente da New York fino al 1993 quando si era dimessa dalla Rai per un caso di presunti rimborsi spese gonfiati che si concluse con l’archiviazione delle accuse. In seguito ha collaborato con Il Giornale, Il Foglio, Radio Radicale e Radio24.
A dare l’annuncio della scomparsa di Maria Giovanna Maglie è stata l’amica Francesca Chaouqui: «Amici miei, Maria Giovanna Maglie è tornata questa mattina alla Casa del Padre. È stata portata al San Camillo Forlanini la scorsa notte per una complicazione venosa ed è spirata poco fa. Ero accanto a lei, ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace».
«Era andata in ospedale mesi fa – ha spiegato tra le lacrime Chaouqui all’Adnkronos – per per un aneurisma all’aorta. Era stata poi ricoverata per due mesi a causa delle complicazioni che le avevano causato una forte anemia. Aveva superato l’operazione, ma non era stato possibile richiudere lo sterno e si erano create delle complicanze.
Ha vissuto 8 mesi in ospedale, stanotte il piede ha cominciato a diventare nero, ha avuto una complicanza venosa ed è stata portata al San Camillo. Lì, hanno riscontrato una dilatazione delle pupille non normale e temevano danni neurologici.
Mentre erano in attesa di fare la tac ci hanno chiamato. Mentre eravamo là, tre minuti prima che morisse ci hanno fatto entrare, poi è spirata. Nei giorni precedenti parlava con i dottori, aveva commentato l’alluvione, stava migliorando. L’ultimo pensiero che ha avuto, circa i fatti del nostro Paese, era stato un pensiero per Papa Francesco, lodandolo per come si era comportato sulla guerra in Ucraina. Nelle ultime ore ha avuto un pensiero prima di morire per i suoi amici, per i miei bambini a cui era molto legata, per il suo compagno».
«Era una persona – conclude Francesca Chaouqui – libera e coraggiosa. Diceva quello che pensava. Se dovessi pensare a lei, direi “a testa alta”, “coraggiosa”. In tutti questi mesi che le sono stata vicino non si è mai data per vinta. Voleva uscire dall’ospedale perché avevamo tante cose da fare».
«Addio a Maria Giovanna Maglie. Forte, intelligente, combattiva, una professionista seria e sempre pronta al confronto. Ci mancherà. Le mie più sincere condoglianze a tutti i suoi cari», l’ha ricordata il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
L’ultimo saluto a Maria Giovanna Maglie avrà luogo domani, mercoledì 24 maggio, dalle ore 15 alle ore 18, nella camera ardente allestita nella sala della Promoteca in Campidoglio. Le esequie si terranno giovedì 25 maggio alle ore 12 nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo. (giornalistitalia.it)