Viva soddisfazione dell’Odg e del Corecom Molise per la condanna del responsabile

Manuela Petescia: è la fine di un incubo

Manuela Petescia

CAMPOBASSO – Due anni di reclusione, pena sospesa, oltre al risarcimento dei danni in favore delle costituite parti civili e pagamento delle spese processuali. Questa è la pena che il Tribunale penale di Isernia (giudice Stefania Colesanti), ha inflitto a Ciro Carnevale, ritenendolo responsabile del reato di diffamazione a mezzo stampa e accesso abusivo ai sistemi informatici.

Vincenzo Cimino

Vittima degli attacchi del Carnevale (che non è giornalista) è la collega Manuela Petescia, direttore di Telemolise, del quotidiano telematico Il giornale del Molise, di Radio Luna e Telemolise 2. Petescia è stata difesa dall’avv. Francesco La Cava, anch’egli giornalista, presidente della Camera Penale di Isernia e già membro del Cdt Molise, il quale ha agito anche a tutela dell’Ordine dei Giornalisti del Molise.
«Una condanna esemplare, – commenta il presidente dell’Odg e del Corecom Molise, Vincenzo Cimino – a conclusione di una vicenda che risale alla fine del 2017, quando Carnevale si è introdotto in un sistema informatico, creando profili falsi al solo scopo di spargere sui social network messaggi di odio e pesanti offese nei confronti della collega Petescia. Una serie di offese gratuite e pesanti comparvero con profili falsi ovunque, fino a quando la stessa Petescia non decise di smascherarlo individuandolo nella persona del venafrano Ciro Carnevale e depositando la documentazione alla polizia postale di Campobasso».

Manuela Petescia

«Contestualmente – spiega Cimino – anche il quotidiano regionale Primonumero denunciò l’intrusione nel sistema informatico e l’alterazione di una intervista all’allora governatore, con l’inserimento di espressioni diffamatorie nei confronti della giornalista. Anche in questo caso l’autore fu individuato nel Ciro Carnevale che, attraverso un suo blog, ne rivendicò la paternità. Le consequenziali indagine della Procura distrettuale di Campobasso, prima, e l’istruttoria dibattimentale del Tribunale di Isernia, dopo, ne hanno portato alla condanna ad una pena certamente esemplare, ponendo fine alla sua campagna diffamatoria e denigratoria come ha sottolineato il collega La Cava».
«Speriamo che la sentenza – sottolinea Cimino – sia anche di monito a tutti coloro che ritengono, nascondendosi dietro l’anonimato o falsi profili, di essere autorizzati a poter denigrare e diffamare chiunque non li aggradi».
L’Ordine dei Giornalisti del Molise «nell’apprendere la notizia, si congratula con l’avvocato e collega Franco La Cava che è sempre in prima linea anche con i corsi formativi, i quali si arricchiranno nella deontologia, di quest’altra vicenda processuale.

Francesco La Cava avvocato e giornalista

Gli auguri anche alla collega Manuela Petescia, con la speranza che cessi per lei, ma anche per altri colleghi, un tormento mediatico che ne ha condizionato l’esistenza e la serenità. E non è la prima volta è costretta ad adire le vie legali a causa di aggressioni per lei e la sua famiglia, del tutto ingiustificate e inappropriate, densi di livore e volgarità».
«Una vittoria – conclude Cimino – anche per l’Ordine regionale, investito spesso da situazioni simili, che sono da sprone a leoni da tastiera e veri e propri “delinquenti a rete libera”, che prendono di mira giornalisti colpevoli solo di esercitare un ruolo delicato nella società. Una vittoria anche per il Corecom Molise, alle prese con la lotta all’odio in rete, hate speech, per il quale pone molta cura e attenzione nell’esercizio delle funzioni attribuite dall’Agcom». (giornalistitalia.it)

 

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