Solidarietà dell’Assostampa ligure al cronista del Secolo XIX vittima degli ultras violenti

“Mafia e calcio” a Genova: insulti a Marco Grasso

Ultras GenoaGENOVA – «Sorprende sempre come l’articolo 21 della Costituzione, che sancisce il diritto di ogni cittadino di essere informato e indirettamente il dovere di informare correttamente, si areni quando si parla dei tifosi delle squadre di calcio».
È quanto afferma il segretario dell’Associazione ligure dei giornalisti, Alessandra Costante, che spiega: «Capita, allora, che a Genova il diritto di cronaca si trasformi in un peccato di lesa maestà se un cronista corretto e informato “osa” dare conto del rapporto “mafia e calcio” in cui la commissione Antimafia parla approfonditamente dei comportamenti, talvolta al limite, di alcuni gruppi di ultras».
L’Associazione ligure dei giornalisti si schiera, dunque, al fianco del collega Marco Grasso del Secolo XIX, «insultato, minacciato, oggetto di cori nel corso della partita Firenze-Genoa, accusato di aver pubblicato false notizie con un lungo comunicato stampa che tracima violenza», commenta la Costante.
«La stessa violenza – incalza il segretario dell’Assostampa ligure – che non è difficile reperire sulla bacheca Facebook del tifoso che ha accompagnato la diffusione della nota con un’immagine tratta da una fiction sulla ‘ndrangheta e il commento che lascia pochi dubbi: “Se ci cercate, ci trovate”».
L’Associazione ligure dei giornalisti «si augura che siano innanzitutto le forze dell’ordine e la magistratura a trovare gli ultras violenti, incapaci di qualsiasi confronto civile», conclude il segretario del sindacato regionale. (giornalistitalia.it)

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