ROMA – La società Nie, Nuova Iniziativa Editoriale, editore dell’Unità, “sembra essere arrivata al suo capolinea”, ma questo “non deve essere la fine dell’Unità, della sua storia, del suo futuro, della comunità dei suoi lettori, delle lavoratrici e dei lavoratori che ne sono parte che oggi vedono negato anche il diritto alla retribuzione”. A dirlo è il Comitato di redazione del quotidiano, che annuncia due giorni di sciopero per domani e venerdì, 8 e 9 maggio, in vista del 14 maggio, data dell’assemblea straordinaria dei soci della Nuova iniziativa editoriale (Nie).
Assemblea che, incalza Cdr, rappresenta “l’ultima tappa di un processo che, al di là delle buone intenzioni più volte predicate, ma mai praticate, ha indebolito fortemente il giornale, facendo mancare un serio piano industriale che ne sostenesse lo spazio di mercato; spazio tutt’altro che residuale come dimostra il successo dei supplementi legati al 90esimo dell’Unità”.
“Ai soci della Nie diciamo chiaramente – proseguono i giornalisti – che contrasteremo con tutte le nostre forze questa opera di dismissione che il 14 maggio potrebbe avere un passaggio decisivo. Devastante”.
“Il nostro non è un appello – sostiene il cdr – . E’ l’annuncio di un’iniziativa di lotta che si articolerà su vari piani, politici, sindacali, legali”.
E ancora: “A chi proclama la sua vicinanza al giornale diciamo che non bastano, non ci bastano più generici attestati di solidarietà: le manifestazioni di impegno dalle parole devono trasformarsi in fatti. Oggi, non in un indefinito domani”.
Dal canto suo la Nuova Iniziativa Editoriale replica che “la situazione economico-finanziaria dell’azienda è di oggettiva difficoltà ed è necessario che tutte le parti coinvolte agiscano con il massimo senso di responsabilità”.
L’editore fa anche notare che “l’assemblea straordinaria dei soci è stata convocata proprio con l’obiettivo di ottenere indicazioni chiare e definitive sul percorso da seguire”.
Il cdr: “La società sembra al capolinea”, ma ciò “non dev’essere la fine del giornale”