ROMA – La vicenda de “l’Unità” è ad un passaggio cruciale. Il fatto che i liquidatori della vecchia società editrice non abbiano ritenuto congrue le manifestazioni d’interesse alla testata ed abbiano chiesto integrazioni e riaperto i termini, precedentemente fissati alla fine del mese scorso, costituisce un elemento di forte preoccupazione. La questione principale che pone il Sindacato e cioè che, quale che sia la soluzione che verrà data alla necessità di riportare lo storico quotidiano della sinistra in edicola, i livelli occupazionali siano i più ampi possibili, non ha ancora risposta.
La Fnsi segue, con grande attenzione, l’evolversi della situazione ed è al fianco del Comitato di redazione nelle iniziative che sta intraprendendo a cominciare dall’incontro di domani, giovedì 27 novembre, alle ore 15.30, nella Sala stampa della Camera dei deputati.
E’ necessario, ancora una volta, che tutti i soggetti in causa facciano, fino in fondo, la loro parte, a cominciare dal Partito democratico, che è il riferimento storico-politico de “l’Unità”.
Il Sindacato dei giornalisti mantiene la disponibilità a discutere con ogni interlocutore ribadendo i due elementi essenziali che rivendica fin dall’inizio di questa vicenda: un piano industriale-editoriale credibile che garantisca vita futura alla testata, una volta tornata in edicola; adeguate garanzie occupazionali a coloro che, finora, hanno lavorato al giornale e ne hanno garantito la vita e la continuità fino alla sospensione delle pubblicazioni, in condizioni di difficoltà assai rilevanti ed avendo ormai cumulato crediti da vantare nei confronti della società in liquidazione.
Si tratta di non disperdere un patrimonio di professionalità che, anzi, va valorizzato nella nuova esperienza che auspichiamo si avvii nei tempi più brevi possibili.
Il presidente della Fnsi: “Passaggio cruciale, siamo al fianco del Cdr”