ROMA – I giornalisti dell’Unità non sciopereranno domani, giovedì 13 ottobre, ma restano in agitazione. A comunicarlo è il Comitato di redazione che va dritto al punto: «Le idee sono fondamentali per far vivere un giornale, ma le idee, anche le migliori, senza un adeguato supporto di risorse economiche, da solo non “marciano”».
Il Cdr rilancia, quindi, lo stato di agitazione, e torna a chiedere «un serio piano industriale ed editoriale».
«Con la nuova direzione di Sergio Staino – scrive il Cdr dell’Unità – abbiamo registrato dei primi, importanti segnali positivi in termini di vendite in edicola e negli abbonamenti. Ma di una cosa siamo assolutamente convinti: senza un serio piano industriale, che riguardi sia il quotidiano cartaceo che l’online, anche questa occasione, forse l’ultima, verrebbe vanificata».
In quanto alla proprietà, «deve mostrarsi all’altezza di questa sfida. Fin qui non lo è stata. Non è credibile una proprietà che ritarda di settimane l’erogazione degli stipendi, che evade da un anno il pagamento delle note spese e dell’indennità redazionale, che non ha predisposto un piano razionale di distribuzione a fronte di un taglio della diffusione oggi ridotta a nove regioni. Così non si va avanti».
E, ancora una volta, giornalisti del quotidiano fondato da Antonio Gramsci ribadiscono che «per andare avanti non bastano i sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori de l’Unità».
«Per questo – conclude il Comitati di redazione – torniamo a chiedere alla proprietà la presentazione, in tempi rapidi, di un piano industriale ed editoriale che abbia al suo centro la redazione e la piena valorizzazione di tutte le professionalità interne. Il senso di responsabilità e le garanzie, sia pur tardive, ricevute ci hanno portato a congelare lo sciopero indetto per domani. Ma lo stato di agitazione continua, nelle forme e nelle modalità che decideremo».
Il Cdr sospende lo sciopero di domani, ma rilancia lo stato di agitazione