ROMA – La Federazione nazionale della stampa italiana segue con grande attenzione e preoccupazione la vicenda del quotidiano storico della sinistra italiana “l’Unità”. Da troppo tempo il giornale manca dalle edicole ed i lavoratori (giornalisti e poligrafici) sono in cassa integrazione, mentre i collaboratori hanno perso il lavoro.
Se esiste una prospettiva di intervento di uno o più imprenditori che, nella salvaguardia della storia di questa testata, sono disposti ad intervenire, occorre che tutti, con senso di responsabilità, lavorino perché questo obiettivo venga raggiunto.
Un ruolo fondamentale, per il suo raggiungimento, è assegnato al partito di riferimento del giornale, il Pd, il cui impegno ha un valore importante e può positivamente contribuire a tale scopo.
Dal Pd, peraltro, è attesa un’iniziativa per la sistemazione delle attività editoriali che ad esso si richiamano o sono riconducibili, come nel caso anche dell’annunciata chiusura del quotidiano “Europa”, che nella testata porta un esplicito riferimento ai democratici.
Per l’Unità, entro venerdì 31 ottobre dovranno esservi le manifestazioni di interesse per rilevare l’azienda, oggi in liquidazione.
La Fnsi auspica che vi sia una svolta e, finalmente, si avviino le procedure per rieditare il giornale fondato da Antonio Gramsci. Se così non fosse, si perderebbero posti di lavoro in un settore già pesantemente penalizzato e si metterebbe fine ad una voce significativa e importante nel panorama informativo italiano. Chi provocasse questo si assumerebbe una responsabilità davvero grave.
Entro il 31 ottobre le proposte per rilevare l’azienda e far rinascere il giornale