ROMA – L’assemblea dei soci de “l’Unità” ha deciso la liquidazione dell’attuale società (la Nuova iniziativa editoriale spa) nominando un collegio di liquidatori, che divengono, così, a tutti gli effetti, il punto di riferimento aziendale.
Il momento, nella vita de “l’Unità”, è delicatissimo. Si tratta di un passaggio che va gestito coinvolgendo tutti coloro che vivono quotidianamente la produzione del giornale.
Occorre dire, con chiarezza, che si è partiti subito malissimo. Nessuna comunicazione formale è stata data alle rappresentanze sindacali. Giustamente il Comitato di redazione ha usato parole durissime per qualificare un simile inaccettabile comportamento.
I liquidatori devono chiarire quale è il loro mandato, i termini con i quali si intende gestire la liquidazione, verso quale società si transita, con che caratteristiche e con quale progetto. E questo deve essere fatto con urgenza mettendo fine ad incertezze e rinvii.
Il Sindacato dei giornalisti ha già più volte dichiarato la propria disponibilità a discutere, ma dentro precisi confini: salvaguardia dell’occupazione escludendo qualsiasi traumatica gestione dell’organico in un’ottica di rilancio del prodotto sulla base di un chiaro progetto.
I giornalisti de “l’Unità” hanno attuato più giornate di sciopero per rivendicare chiarezza e progetto, oltre che i loro stipendi, e stanno attuando uno sciopero delle firme che per durata non ha precedenti. I collaboratori attendono da lungo tempo il pagamento delle loro spettanze.
E’ ora di attuare una svolta anche nelle relazioni sindacali. Questo significa aprire rapidamente un tavolo di confronto: la salvezza di questo giornale storico della sinistra e dell’editoria italiana non può avvenire che con la convinta partecipazione di coloro che vi lavorano.
Assai gravi sarebbero le responsabilità di chi non comprendesse questo e continuasse a sottrarsi ad un confronto trasparente.
Il segretario generale della Fnsi Franco Siddi
Il presidente della Fnsi Giovanni Rossi