ROMA – È passato un anno, ma nulla è cambiato. Così i giornalisti dell’Unità ritornano sul piede di guerra: «Dalla riapertura del giornale – scrive il Cdr del quotidiano – chiediamo inutilmente un piano industriale ed editoriale che punti ad un rilancio de l’Unità nelle edicole. Da un anno chiediamo, inascoltati, che la redazione de l’Unità possa curare anche l’edizione online. Le risposte e i silenzi avuti vanno nella direzione opposta a quella per la quale ci battiamo».
C’è anche da dire che la redazione aveva chiesto di riprendere, a partire dal mese di settembre, la foliazione di 24 pagine e di tornare in edicola il lunedì (dopo la sospensione di agosto), come previsto, tra l’altro, dall’accordo siglato a luglio tra azienda e Cdr.
«Con un grave atto unilaterale – rimarcano i giornalisti – si è deciso invece di restare a 16 pagine e di non ripristinare il numero del lunedì. Esigiamo chiarezza e trasparenza. Lo diciamo all’amministratore delegato e al partito di riferimento, presente nell’azionariato di Unità srl».
I giornalisti chiedono, dunque, all’azienda un incontro urgente «che una volta per tutte sciolga i nodi irrisolti ai quali è legato il futuro stesso del giornale», affidano al Cdr un pacchetto di 5 giorni di sciopero e stabiliscono di riconvocarsi in assemblea mercoledì 7 settembre «per valutare le risposte o i silenzi che arriveranno dall’azienda e decidere le conseguenti iniziative di lotta».
La rabbia dei giornalisti: “Inascoltati da un anno, senza risposte e senza un piano”