Lo scrittore, in ospedale con il Coronavirus, avrebbe dovuto inaugurare “Libri Come”

Luis Sepúlveda: Roma lo aspettava il 12 marzo

Lo scrittore spagnolo Luis Sepúlveda

ROMA – Colpito dal Coronavirus di ritorno da un festival letterario a Póvoa de Varzim, in Portogallo, Luis Sepúlveda era atteso il 12 marzo in Italia dove avrebbe dovuto inaugurare “Libri Come” 2020, la festa del libro e della lettura all’Auditorium Parco della Musica di Roma, tra le poche manifestazioni finora confermate. E chi meglio dello scrittore cileno, autore di best seller come “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” e “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” poteva aprire la manifestazione dedicata quest’anno al “Coraggio”?
C’è chi sogna sia ancora possibile, ma lo scrittore è ricoverato in isolamento al Central University Hospital of Asturias, a Oviedo, in Spagna, insieme alla moglie, la poetessa Carmen Yanez, 66 anni, che ha manifestato sintomi più lievi, ma sospetti.
Tutti gli impegni di Sepúlveda, compresa la conversazione/lezione sul valore della lettura che avrebbe dovuto tenere il 13 marzo a Napoli per il Salone del libro e dell’editoria “NapoliCittàLibro”, come padrino d’eccezione della terza edizione, sono stati annullati.
Lo scrittore, che vive nelle Asturie, a Gijon, ha compiuto 70 anni lo scorso ottobre e li aveva festeggiati anche in Italia, a Milano, in un evento organizzato dalla sua casa editrice italiana, Guanda. (ansa)

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