Il dramma del collega toscano privato dell’attrezzatura video con cui lavorava

Luca Lunedì: “Aiuto, mi hanno rubato tutto”

Luca Lunedì con la sua attrezzatura rubata alla stazione ferroviaria di Livorno

LIVORNO – «Derubato alla stazione, vi chiedo una mano. Già, oggi sono dalla parte sbagliata della notizia: mi hanno rubato tutta l’attrezzatura video. Giovedì pomeriggio, ore 15 circa, alla stazione di Livorno».

La borsa e l’attrezzatura rubati a Luca Lunedì

A lanciare l’S.O.S. è il giornalista Luca Lunedì, corrispondente di Rtv 38, l’emittente televisiva interregionale che copre Toscana, Umbria, La Spezia e Alto Lazio.
«Ho lasciato per meno di quindici minuti – spiega Lunedì – lo zaino in macchina con dentro tutto ciò che uso per lavorare, mi sono allontanato di pochi metri fino all’entrata principale della stazione per aspettare alcuni colleghi, dovevamo intervistare insieme un candidato sindaco, io sapevo dove andare e loro no. Al mio ritorno auto aperta, pochissimi segni di effrazione e zaino sparito. Poco più in là, dietro il cavalcavia che va verso la FiPiLi ho ritrovato i taccuini che erano dentro lo zaino, il sentierino sfocia alla rotonda di viale Carducci, da là in poi nessuna traccia. Telecamere in zona non ce ne sono e quelle che ci sono non sono attive, quelle private non inquadrano la strada».

La telecamera rubata

Un particolare della telecamera rubata

Questi i fatti, ora la richiesta di aiuto di Luca: «Chiunque veda in zona uno zaino nero Amazon, quelli professionali per il trasporto di attrezzatura fotografica/video, mi contatti. Ai colleghi una prece: se qualcuno cerca di piazzare l’attrezzatura che vedete in foto, contattatemi».
Nello specifico, lo zaino conteneva: telecamera Jvc modello GY-HM600E; radio microfono Sennheiser; Pc portatile Acer; hard disk esterno Toshiba; faretto led.
«Chiunque faccia questo lavoro – ricorda Luca Lunedì – può immaginare quanto sia doloroso perdere tutto, perdere in pochi minuti il tuo unico mezzo di sostentamento e un repertorio di immagini faticosamente costruito in oltre due anni di lavoro quotidiano, immagini di eventi in alcuni casi irripetibili.
Non solo: le due schedine di memoria contenevano anche immagini sensibili (minori, ministri della Repubblica, etc).
Non ho remore nemmeno nel chiedere una mano a chi ha attrezzature d’avanzo di cui può fare a meno, chi ha una partita iva sa che non ci si può fermare mai.

Il radio microfono rubato

Infine due ringraziamenti: agli agenti della polizia ferroviaria che immediatamente hanno fatto partire le ricerche e che si sono prodigati per quanto possibile e a tutti i colleghi, amici soprattutto, che mi hanno offerto una parola di conforto: grazie, davvero».
Solidarietà a Luca Lunedì dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, secondo il quale «il danno professionale non è inferiore a quello economico, di per sé ingente, e rischia di avere immediate ripercussioni per il suo diritto di lavorare così come quello dei cittadini di ricevere una corretta e completa informazione».
L’Odg esprime, altresì, «la speranza che le forze dell’ordine, subito informate, riescano a fare piena luce sull’episodio assicurando il colpevole o i colpevoli alla giustizia».
Dunque, chi ha visto o può fare qualcosa per aiutare Luca Lunedì a riprendere a lavorare, non esiti un istante a farlo. La concreta solidarietà nei confronti del collega e di quanti, come lui, si vedono privati dei ferri del mestiere, è fondamentale per difendere il diritto al lavoro e all’informazione. (giornalistitalia.it)

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