ROMA – “Non mi soffermo sulla mole di spazzatura che circola sui social network. Non c’è solo un attacco strumentale da parte di chi accusa la Fnsi di «aver consegnato alla Fieg una piattaforma contrattuale che vuole scardinare il contratto», ma molta malafede e disonestà intellettuale”. Ricordando che, in tema di rinnovo contrattuale, se ne è discusso più volte, sin dall’11 novembre 2015 – tant’è che tutti i punti sono contenuti in un documento consegnato alla Giunta esecutiva e alla Consulta delle Associazioni regionali di stampa – il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, annuncia che “non ci sarà alcuno stop. Questa maggioranza non solo non si ferma, ma – afferma Lorusso – va avanti”. E lo fa responsabilmente con il dichiarato obiettivo di allargare la platea dei contrattualizzati attraverso l’inclusione di colleghi precari e sfruttati, finora relegati nei co.co.co. e nelle false partite iva.
Documenti segreti non ce ne sono ed il segretario generale della Fnsi lo ha detto oggi, senza giri di parole, in occasione della Giunta esecutiva e della Consulta delle Associazioni regionali di stampa. “Abbiamo semplicemente messo in fila – ha detto, infatti, Lorusso – una serie di argomenti da discutere. È, dunque, singolare che chi oggi agita lo spauracchio delle «trattative ristrette» dimentica che, in occasione dei rinnovi contrattuali del 2009 e del 2013, non è stata elaborata – come conferma il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia – alcuna piattaforma condivisa con la Giunta esecutiva, le associazioni regionali di stampa, la Commissione Contratto o la Conferenza nazionale dei Cdr”.
Ma l’aspetto più singolare della strampalata querelle sul sedicente “documento segreto” è relativo al fatto che dai cassetti della Fnsi è emerso un documento del Dipartimento sindacale, datato agosto 2013, che paradossalmente si esprime negli stessi termini di quello attuale. “Chi oggi ride sull’uso di alcune terminologie – ha osservato Lorusso – farebbe bene a farsi una cura di fosforo. Guarda caso nel documento si parla, a titolo meramente esemplificativo, di web watcher, la qualifica che farebbe appunto «sorridere» qualcuno”. Insomma, ben vengano l’esperienza e il contributo di tutti, ma non mi avventurerò mai in sentieri che privilegiano la strada dell’insulto. Tutte le posizioni, espresse in buona fede, sono legittime e benvenute. È legittimo – per chi è impegnato a difendere lo status quo – sostenere che il contratto non si tocca, ma come fronteggiare la deriva editoriale difendendo i Cdr sotto ricatto per via delle richieste di deroga aziendale? In un mercato che si va rassettando è, quantomeno, singolare assistere a dichiarazioni televisive che accusano la Fnsi di distrugger l’Inpgi. Il nostro impegno ed i nostri sforzi sono, invece, finalizzati ad allargare ed aumentare l’area del lavoro dipendente”.
Il segretario generale della Fnsi smentendo, dunque, l’ipotesi di eventuali “accordi sotto banco”, sottolinea che il vero problema è costituito dal dubbio “se esiste una controparte. Il presidente della Fieg sarà, infatti, presente , dopo mesi, domani al tavolo a delegazioni complete.
Bando, dunque, alle polemiche e alle ciance: “in Federazione della Stampa non esiste un pensiero unico, ma non hanno diritto di cittadinanza l’insulto e le calunnie. E se qualcuno ha voglia di giocare al tiro al piccione è pregato di mirare più in alto: a me – ammonisce Lorusso – piace il volo dell’aquila, non quello del piccione. Chi crede di poter vendere falsità stia attento. È vero che siamo pazienti e tolleranti, ma non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo sempre porgere l’altra guancia, anche perché ne abbiamo solo due”. (giornalistitalia.it)
Fnsi impegnata ad allargare la platea dei tutelati con l’inclusione di precari e sfruttati