ROMA – I dati diffusi dal direttore generale dell’Inpgi sull’effettivo peso economico dei prepensionamenti fanno chiarezza e sgombrano il campo da strumentalizzazioni, dietrologie e insinuazioni. Tutto il resto rientra nel campo delle elucubrazioni mentali di chi, pur di conquistare visibilità, disegna scenari di pura fantasia, lanciandosi in operazioni di mera nostalgia.
Ancor più patetico è poi il tentativo, che si qualifica da solo, di chi, dopo aver dovuto incassare una smentita su tutta linea, anziché tacere, tenta di costruire ad arte, con la sponda di qualche sedicente Solone, un’inesistente contraddizione fra le precisazioni fornite dal direttore generale dell’Inpgi e quanto comunicato dalla Fnsi.
A differenza di chi ha diffuso calcoli e tabelle costruite sul nulla, smentite dai fatti perché completamente sballate (basta un raffronto per capirlo), nessun esponente del gruppo dirigente della Fnsi ha mai osato mettere in discussione quanto comunicato dall’Inpgi in tema di prepensionamenti.
Il sindacato ha sempre usato il linguaggio della verità e della responsabilità e quando ha parlato di cifre – utilizzando stime prudenzialmente calcolate al ribasso – lo ha fatto unicamente per rappresentare ai colleghi la dimensione e la drammaticità del problema, non certo per mettere in discussione i dati ufficiali dell’Inpgi.
La sostanza, però, non cambia e coincide con quanto precisato dal direttore generale dell’Istituto di previdenza: le risorse per i prepensionamenti sono impegnate fino al 2019 né al momento sono ipotizzabili altri stanziamenti. Questa è la realtà. Questo è quanto è stato più volte rappresentato ai colleghi dalla Fnsi in tutte le sedi. Chi si è spinto ad affermare il contrario, arrivando a ipotizzare complotti fra Inpgi e Fnsi per negare i prepensionamenti a chi è in lista di attesa, lo ha fatto per interessi che, evidentemente, non coincidono con quelli della categoria. Ancor più grave è il tentativo di perseverare in una posizione evidentemente strumentale. Fnsi e Inpgi affermano da tempo la stessa cosa. Anziché fare mea culpa e tacere, chi ha cercato di dire il contrario, continua ad arrampicarsi sugli specchi.
Raffaele Lorusso
Segretario generale Fnsi